Viaggi Vacanze MARE SPIAGGE AVVENTURA E SPORT NATURA Maratea: le spiagge della perla della Basilicata Il litorale lucano si distende sul Mar Tirreno: tutto il fascino di rocce, faraglioni, lingue di sabbia e arenili premiati, oltre a borghi antichi e buona cucina di Ilaria Simeone
Vai alla Gallery In provincia di Potenza, è una cittadina di cinquemila abitanti ed è l’unico centro della Basilicata affacciato sul Tirreno con un litorale di circa 30 chilometri Le spiagge di Maratea le sono valse il titolo di “perla del Tirreno” Con il suo ricco patrimonio artistico è una delle mete più ambite Indro Montanelli, in un articolo del 1973 sul Corriere della Sera, ne fa una descrizione impareggiabile: “Immaginate decine e decine di chilometri di scogliera, frastagliate di grotte, faraglioni, strapiombi e morbide spiagge davanti al più spettacolare dei mari, ora spalancato e aperto, ora chiuso in rade piccole come darsene“ Basta percorrere la statale 18 che ridisegna la costa, sul golfo di Policastro , per dargli piena ragione Scendendo verso sud, si scopre la spiaggia d’I Vranne, una grande lingua di sabbia fine e scura raggiungibile solo via mare LE SPIAGGE DI MARATEA MARINA Più giù Marina di Maratea offre una serie ininterrotta di arenili: cala Jannita , spiaggia Nera , Macarro Tra le più spettacolari c’è Santa Teresa , di ghiaia e ciottoli, che ospita lo scoglio del falchetto, dove nidificano i falchi pellegrini Da Marina di Maratea si può organizzare un’escursione alla grotta delle meraviglie , la più piccola d’Italia, da cui pendono stalattiti filiformi Scendendo ancora, quasi al confine con la Calabria, si incontrano Castrocucco e la spiaggia a’ gnola , la più grande della costa, lunga distesa di sabbia che si infila sotto le falde della derra di Castrocucco , creando una piccola baia-porticciolo La spiaggia è sovrastata dal castello, uno dei nuclei storici abbandonati eppure suggestivo
Immerso nel verde si specchia in una barriera sottomarina rocciosa, detta ”la secca”, e si raggiunge attraverso un piccolo sentiero inciso nella montagna.
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Salendo da Maratea verso nord, a due chilometri di distanza, il borgo di Fiumicello Santa Venere , con la piazzetta del Gesù e la sua chiesa, è uno dei luoghi più“in” della costiera, teatro di spettacoli ed eventi musicali, e con una spiaggia molto frequentata e ben attrezzata
Più su si incrocia il villaggio di Cersuta , con il piccolo arenile di Rena d’a Carruba, accessibile solo via mare.
All’estremo nord di Maratea, Acquafredda è senza soluzione di continuità una pineta che dalle cime delle montagne si tuffa nel Tirreno Il suo nome deriva dalla sorgente di acqua dolce che sgorga nel mare, davanti alla spiaggetta di Marizza , fenomeno quasi unico in Italia e visibile anche dalla strada statale
Il litorale, con pareti scoscese, grotte, baiette e spiagge, alcune inaccessibili da terra, lascia senza respiro.
La mezzaluna di Porticello , comunque, si raggiunge in pochi minuti lungo una gradinata Così come la spiaggia della Luppa , che si estende dalla scogliera fino alla rocciosa punta San Pietro , vicino a Villa Nitti , che fu residenza dell’economista e politico Francesco Saverio Nitti (1868-1953) In paese, l’indirizzo giusto per una sosta rilassante è l’ Hotel Villa Cheta , con giardino mediterraneo e piscina naturale Il modo migliore per esplorare la costa di Maratea è girare di spiaggia in spiaggia in kayak accompagnati da una guida “Due ore in mare per scoprire isolotti, insenature nascoste e lidi celebri, come la spiaggia nera (dove Laura Pausini ha girato il videoclip Non è detto ) Ma anche un modo per gettare uno sguardo diverso sulla terraferma Il castello di Catrocucco visto dal mare è di una bellezza singolare”, racconta Enrico Iannini , istruttore di kayak e parapendio di Fly Maratea Un’esperienza unica per ammirare scogliere, calette E grotte: sono 131 quelle censite tra marine e terrestri
L’ isolotto Santo Janni conserva le vasche per la produzione del garum, salsa a base di pesce prediletta dagli antichi romani.
I fondali dell’isola sono uno dei più grandi giacimenti di anfore romane nel Mediterraneo, da ammirare a Palazzo De Lieto , a Maratea PARCO NAZIONALE DEL POLLINO: TREKKING TRA I PINI LORICATI Un’altra esperienza indimenticabile è spingersi oltre il mare e nell’area protetta più estesa d’Italia, il parco nazionale del Pollino, che la Basilicata divide con la Calabria : quasi 200 mila ettari, dove si alternano gole profonde, ampie vallate, fiumiciattoli perfetti per il rafting “L’unica zona d’Italia dove vivono i pini loricati, alberi millenari, veri e propri fossili viventi che assumono forme contorte e spettacolari”, racconta Giuseppe Cosenza , guida di Viaggiare nel Pollino
“Cammino in queste terre da prima ancora che il parco nascesse, e mi piace mostrare angoli segreti e piante antichissime.
Come la faggeta vetusta di Cozzo Ferriero , patrimonio Unesco: una foresta quasi vergine (dall’Ottocento non è più stata toccata), dove si cammina tra alberi caduti e altri dritti, maestosi e dalle chiome fitte che non lasciano vedere il cielo Quando poi si arriva in vetta, alla Coppola di Paola, la vista abbraccia tutta la Basilicata” Speciali anche i paesi del Pollino: San Costantino e San Paolo Albanese conservano la cultura arbereshe (albanese) “È bellissimo raggiungerli in primavera e in estate, quando si celebrano i riti arborei”, si entusiasma Cosenza Dalla macchia mediterranea alla collina: Trecchina , Rivello e Lagonegro , ciascuno distante non più di mezz’ora di auto da Maratea, racchiudono un patrimonio di cime montuose di media altezza, mete di esperti della montagna o semplici camminatori: il Coccovello , la vetta più alta del versante tirrenico dell’Appennino lucano, il monte Crivo, i monti Serra Pollino e Messina
A Rivello il monumento di maggior pregio è il convento di Sant’Antonio, distante dal centro, edificato dal 1521.
MARATEA E LE SUE 44 CHIESE Il ritorno a Maratea, città delle 44 chiese, è un vero tuffo nella storia Il borgo medioevale, una litania di edifici sacri come l’antica chiesa di San Vito o l’eremo della Madonna degli Ulivi , ed edifici civili come il palazzo de Lieto , ex primo ospedale della città, è tutto da scoprire in un dedalo di vicoli, piazzette e botteghe artigianali A dominare la città, Monte San Biagio con la statua del Redentore, simbolo della città, ma poco apprezzata da Giorgio Bassani che così la descriveva: “Grosso, massiccio, gessoso, aeronautico, sudamericano, non riesce, essenzialmente, che a deturpare il paesaggio” Ai suoi piedi però si allarga il panorama su tutto il golfo di Policastro Lungo la strada che porta alla gigantesca statua si incontra il Giardino di Epicuro (via Massa Piano 8, Maratea, tel 0973870130), per una pausa gastronomica senza fronzoli con salumi e formaggi tipici e agnello al forno con patate Per assaporare tutto il mare di Maratea (alici, ricciole, gamberi rossi del golfo) bisogna spingersi verso il porto, al ristorante Lanterna Rossa , dove la cucina, assicura ironicamente il proprietario, è a “miglio zero”
Alla Locanda delle Donne Monache i piatti sono indifferentemente di mare (paccheri, salsa di scampi e pomodorini) e monti (foglie di ulivo paglia e fieno con salsiccia di Maratea).
La locanda è un hotel nato dal restauro di un monastero del 1735, con 27 suite e camere; alcune sembrano scavate nella roccia Obbligatorio un passaggio alla Pasticceria Panza per assaggiare il lucanissimo bocconotto all’amarena o la pasta di mandorle
Da gustare sul posto, o da portarsi a casa, per riassaporare tutto il buono di questa terra.