Con le dovute precauzioni, almeno le prime volte. È importante che il bambino non viva la neve come un qualcosa di sgradevole. Fondamentale quindi la scelta dell’abbigliamento adatto, con tuta, guanti e scarpe impermeabili e calde.
È poi molto importante che i genitori, o chi ne fa le veci, non lascino trapelare eventuali timori e stress causati appunto dal fatto che la neve bagna, può essere sporca (ma questo dipende da dove li portate!) e fa scivolare. Le paure che i genitori apprensivi infondono ai bambini sono le più difficili da sradicare. E ricordate che spesso è meglio una giornata nuvolosa ma calda che una con il sole ma molto fredda.
2) A che età può sciare un bambino?
Se il primo contatto con la neve può avvenire anche quando il bambino non sa ancora camminare, per pensare allo sci vero e proprio invece bisognerebbe prima di tutto fare un’analisi dei comportamenti motori del piccolo nella vita di tutti i giorni.
L’età che molti indicano come ideale per cominciare a sciare è quattro anni, ma noi crediamo che non ci sia nessun problema ad anticipare i tempi se il bambino dimostra particolari abilità nei giochi di equilibrio e di movimento e dalle strutture del campo scuola cui vengono assegnati. In Francia per esempio sono molto più avanti di noi, con strutture adeguate per i bimbi, come potete vedere dalla foto sopra di Val Thorens.
3) Subito sci veri o sci giocattolo?
Se il bambino non ha ancora tre anni, ok gli sci giocattolo, da agganciare direttamente sulle scarpe doposci, che dovranno essere impermeabili, alte e abbastanza rigide.
4) Dove la prima volta?
Su un terreno pianeggiante, ampio, dove il piccolo imparerà a muoversi con gli sci ai piedi senza rischiare nulla se non una bella sederata sulla neve, da salutare con entusiasmo per fargli capire che il miglioramento tecnico passa da lì: la frase “cadendo s’impara” va benissimo.
Dopo un po’ di pratica sarà possibile portarlo su un leggero pendio, dove gli sci cominceranno a farlo scivolare piano piano. Non frenate il suo istinto, lasciatelo fare: non rischierà nulla se non qualche caduta senza conseguenze.
5) E se il bambino ha più di tre anni?
Allora bisogna comprare gli sci e gli scarponi “veri” facendo molta attenzione alla misura, che per gli sci non deve assolutamente superare l’altezza stessa del bambino (70/80 cm è l’ideale per iniziare) e per gli scarponi deve essere di pochissimo più grande di quella del piede.
6) Come e con chi farlo imparare?
Specialmente all’inizio (ma dovrebbe essere sempre così!) lo sci non deve essere una noia, ma solo un gioco divertente: quindi no assoluto a difficili spiegazioni tecniche del tipo “Fai l’angolazione, distenditi, ruota le spalle”. La cosa migliore sarebbe mandare il bambino alla scuola di sci chiedendo un maestro, meglio se specializzato in bambini, in grado di offrirgli l’esempio tecnico da imitare (i piccoli imparano quasi esclusivamente per imitazione) cosa che in Italia è difficilissimo trovare.
7) Lezioni singole o collettive?
Dipende molto dal carattere del bambino: se l’idea di sciare sembra non esaltarlo, meglio la collettiva perché in compagnia di altri bambini si divertirà di più e sarà più stimolato. Se invece ha molta voglia di provare e fretta di progredire, allora sarà meglio la singola, nella quale sarà seguito più da vicino.
E quanto lunghe? Un’ora, massimo due per i più piccoli al giorno se la lezione è singola, poco di più se è collettiva.
Le tre ore di classe in ogni caso sono troppe almeno fino ai cinque anni.
8) E se il bambino è iscritto allo sci club?
Per ciò che riguarda la scelta dell’attrezzatura diventa tutto più semplice, in quanto gli allenatori, conoscendo gli “atleti” uno per uno, sapranno dare i consigli migliori.
Per ciò che invece riguarda il tipo di insegnamento proposto, vi consigliamo di diffidare di quei maestri che non li fanno divertire, li spingono fra i pali di un tracciato esigendo da loro grinta e velocitè. Magari arriveranno buoni risultati alle prime garette, ma è certo che il bambino crescerà con pochi difetti di base e rischierà di stufarsi dello sci molto presto. Lo sci è divertimento prima cosa, perciò molto campo libero, salti, gobbe, boschetti.
9) Quando lo sci con i genitori?
Dipende tutto da loro e proprio per quello detto poco sopra, che all’inizio lo sci deve essere soprattutto un gioco e divertimento, dipende più dalla loro pazienza e fantasia che dalle abilità tecniche specifiche.
Per ottimizzare l’apprendimento dei bambini, alla lezione con il maestro andrebbe infatti abbinata qualche discesa da fare in famiglia, in modo che il bambino possa mostrare ai suoi cari i progressi compiuti e ricevere i loro complimenti, sempre molto incoraggianti e importanti.
Se proprio i genitori ritengono di avere difetti tecnici gravi che il bambino potrebbe imitare, evitino di sciare davanti al gruppo, magari gridando “Guarda me!”: un minimo di autocritica è necessaria sempre.
10) E se il bambino ha paura?
Siamo spesso noi adulti ad inculcare paure nei bambini, che istintivamente non ne hanno. Attento! e frena! Non fare la fresca, è pericolosa, sono parole che sulla neve non dovreste mai usare.
L’importante, naturalmente, è non fare affrontare al bambino situazioni pericolose tipo le piste troppo affollate o troppo difficili per le sue capacità.
Se invece il vostro piccolo è naturalmente pauroso, proponetegli lo sci in modo molto graduale, facendogli fare solo quello che si sente senza mai spingerlo oltre i suoi limiti. Attenzione però: sta a voi far sì che non ci siano troppi limiti.
11) E se il bambino è troppo spericolato?
Dovrà essere messo in guardia sui pericoli, per sé e per gli altri, dei suoi eventuali comportamenti. Ma questo vale sulle piste di sci come al parco giochi, e addirittura in casa.
12) Come vestire un bambino sulla neve?
Il dubbio più comune è: tuta intera o completo due pezzi?
Prima di decidere, sappiate che la prima, certo più calda e garanzia di copertura totale, è decisamente più scomoda quando si tratta di fare la pipì e più limitata in caso di temperature variabili (ad esempio, quando le giornate diventano più calde il bambino non potrà togliersi solo la giacca e magari suderà). Inoltre à meno sfruttabile anche in altre occasioni.
Per chi passa tanti giorni in montagna con i bambini, l’ideale è di avere sia la tuta che il due pezzi. Anche perché, se nel pomeriggio i bambini continuano a giocare all’aperto, la tuta usata per lo sci sarà bagnata e quindi inservibile.
13) Quanto devono essere lunghi gli sci?
bambino è molto alto, in ogni caso lo sci deve essere più basso del bambino) si potrà poi aumentare gradualmente passando ai 90-100 che vanno bene fino ai 6 anni. Andando avanti con l’età e con la crescita, ricordate di fare cambiamenti sempre molto graduali (no ad esempio all’aumento di 20 o più cm da una stagione all’altra, a meno che la crescita, in altezza e forza fisica, non sia stata di analoghe proporzioni) e di badare che comunque gli sci non superino mai di molto l’altezza del bambino, almeno fino a quando questo non avrà compiuto 12 anni. A quel punto, come detto prima, molto dipenderà dallo sviluppo fisico di ognuno. La regola generale è, per sciatori “turistici” che non fanno agonismo, di avere gli sci circa 10 cm più alti del proprio corpo.
In caso di sci molto sciancrati (modelli slalom carve o fun), scorciare ulteriormente. Per gli ottimi sciatori o per quelli che fanno gare ed hanno più di 12 anni, lo sci può superare di 10-15 cm l’altezza del proprio corpo.
14) E i bastoncini?
Dipende dalla statura dei bambini, che impugnandoli stando in piedi senza sci devono avere l’articolazione del gomito piegata a 90° e l’avambraccio parallelo al terreno.
15) Di cosa tenere conto quanto si compra uno scarpone?
Non sempre ci si può fidare delle sensazioni dei più piccoli, comunque importanti.
Per questo, dovrete valutare personalmente se la misura è quella giusta. Per farlo togliete la scarpetta dallo scafo in fase di prova e toccate dove arriva il piede, sul quale avrete messo un tipo di calza simile a quella che poi il bambino userà per andare a sciare. Non comprate mai scarponi troppo grandi (o troppo piccoli) ed evitate quelli più pesanti e rigidi per bambini mingherlini.
Il bambino deve sentirsi a suo agio e in posizione il più possibile naturale, leggermente inclinata in avanti.
Gli scarponi devono essere morbidi, ma allo stesso tempo sostenere le caviglie dei mini sciatori: per bambini bravi e robusti sono sempre preferibili quelli con i ganci.
16) I bambini devono essere informati sul funzionamento della loro attrezzatura?
Sì, è molto importante che siano in grado di agganciare e sganciare da soli gli attacchi e gli scarponi.
17) I bambini devono usare il casco?
Assolutamente sì, il casco è obbligatorio per i bambini che sciano. Imporglielo non dovrebbe essere un problema, visto che ormai tutti lo usano e, si sa, quello che fanno gli altri va sempre bene.
Il casco dovrà essere omologato, della misura giusta (chiuso non deve muoversi sulla testa del bambino, tantomeno sfilarsi se tirato verso l’avanti o l’indietro), facile da allacciare e slacciare, comodo senza creare pressioni nella zona delle orecchie e della fronte.
18) Quali occhiali scegliere?
È provato che la maggior parte dei bambini non ama quelli a stanghetta. Optate quindi in ogni caso per la mascherina che si adatta molto meglio al casco, protegge meglio dal freddo, offre un riparo per il viso in caso di caduta ed è insostituibile in caso di brutto tempo. E dato che i bambini hanno generalmente poca cura per le loro cose, ricordate loro che le lenti di ricambio sono costose e che sarebbe bene, dopo l’uso, infilare la maschera nell’apposita busta o almeno in tasca.
19) Quali guanti scegliere?
Per i più piccoli e i più freddolosi vanno consigliate le prime, per quelli invece che ambiscono a migliori prestazioni va meglio il guanto con le dita.
Per i guanti, come per la tuta, è bene non puntare troppo al risparmio: la qualità è fondamentale per garantire calore e impermeabilità, tanto più che i bambini, molto più che gli adulti, giocano con la neve in ogni momento.
20) Visto che lo sci non è un dovere, come l’andare a scuola o il mangiare o il lavarsi, non obbligate mai un bambino a sciare se lui dimostra di non averne voglia.
Prima di rinunciare cercate comunque di convincerlo che lo sci è un divertimento, che il freddo non è poi così terribile, che la paura si può vincere con la pratica. Se proprio lui non molla, non insistete più, ma lasciategli sci e bastoncini in bella vista: magari sarà poi lui a chiedervi di provarci. A quel punto, se sarete voi a non averne più voglia, assecondate il suo desiderio senza “vendicarvi” del suo rifiuto precedente.
Quando affidate vostro figlio al maestro, non interferite nel suo lavoro, state alla larga e, nel caso abbiate qualcosa di negativo da fare notare, non fatelo davanti al bambino. Nel caso in cui l’operato del maestro non vi soddisfacesse (bambini scontenti) chiedetene la sostituzione alla scuola di sci.
Ricordate che non esistono due bambini uguali, che persino fratelli e sorelle cresciuti
assieme ed educati allo stesso modo possono reagire alle novità, come lo sci, in modo del tutto diverso e vanno quindi trattati di conseguenza.
Evitate di mettere in competizione fra loro i vostri figli, cercate solo di stimolarli reciprocamente con i loro comportamenti positivi.