Author
Feliciano Marcantonio
SAUZE D'OULX
L’emozione di sciare in inverno non può di certo mancare.
Ecco per voi,5 buoni motivi per immergersi nell’incantevole e straordinaria natura bianca tutta da scoprire!
1)NEVE FRESCA E PISTE PERFETTE:sino a fine stagione si può sciare su piste perfettamente preparate.
Bastano alcune accortezze,è importante,ad esempio,non perdere le ore del mattino.
Dall’apertura degli impianti almeno fino a mezzogiorno,i tracciati sono in condizioni perfette.
Va considerato che il manto nevoso delle piste,presenta un ottimo spessore,grazie alle molte nevicate accumulate durante la stagione invernale.
E se vi trovate in comprensori con i tracciati a quote elevate,dai 2000 metri in su o esposti al nord,scierete alla grande,praticamente tutto il giorno.
2)L’ARIA DI MONTAGNA RENDE FELICI:quando si scia si trascorre gran parte del tempo all’aria aperta,a oltre 1000 metri sul livello del mare e in mezzo alla natura.
3)LE GIORNATE SI ALLUNGANO,IL PICACERE ANCHE:il sole splende sino a tardi e si può piacevolmente rimanere sulle piste fino alla chiusura degli impianti.
4)LO SCI è LO SPORT IDEALE PER TUTTA LA FAMIGLIA:a differenza dell’escursionismo in cui possono essere necessari diversi anni affinchè raggiungono lo stesso livello dei genitori,lo sci è uno sport che i bambini imparano velocemente e che diverte tutta la famiglia.
5)CONOSCERE:capita spesso di chiaccherare con il vicino sulla seggiovia e poi di incontrarsi di nuovo sull’après ski a fine giornata.
Fare nuove conoscenze sciando è facile!
E voi,siete pronti per la vostra settimana bianca?
CHIOMONTE
L’emozione di sciare in inverno non può di certo mancare.
Ecco per voi,5 buoni motivi per immergersi nell’incantevole e straordinaria natura bianca tutta da scoprire!
1)NEVE FRESCA E PISTE PERFETTE:sino a fine stagione si può sciare su piste perfettamente preparate.
Bastano alcune accortezze,è importante,ad esempio,non perdere le ore del mattino.
Dall’apertura degli impianti almeno fino a mezzogiorno,i tracciati sono in condizioni perfette.
Va considerato che il manto nevoso delle piste,presenta un ottimo spessore,grazie alle molte nevicate accumulate durante la stagione invernale.
E se vi trovate in comprensori con i tracciati a quote elevate,dai 2000 metri in su o esposti al nord,scierete alla grande,praticamente tutto il giorno.
2)L’ARIA DI MONTAGNA RENDE FELICI:quando si scia si trascorre gran parte del tempo all’aria aperta,a oltre 1000 metri sul livello del mare e in mezzo alla natura.
3)LE GIORNATE SI ALLUNGANO,IL PICACERE ANCHE:il sole splende sino a tardi e si può piacevolmente rimanere sulle piste fino alla chiusura degli impianti.
4)LO SCI è LO SPORT IDEALE PER TUTTA LA FAMIGLIA:a differenza dell’escursionismo in cui possono essere necessari diversi anni affinchè raggiungono lo stesso livello dei genitori,lo sci è uno sport che i bambini imparano velocemente e che diverte tutta la famiglia.
5)CONOSCERE:capita spesso di chiaccherare con il vicino sulla seggiovia e poi di incontrarsi di nuovo sull’après ski a fine giornata.
Fare nuove conoscenze sciando è facile!
E voi,siete pronti per la vostra settimana bianca?
ALAGNA VALSESIA
1. PER SCIARE AL COSPETTO DEL MONTE ROSA
Non sono molte le stazioni sciistiche, sulle Alpi, dove si può sciare davanti a un grande Quattromila.
Visto dalle piste di Alagna, il Monte Rosa è impressionante: un enorme massiccio di roccia e di neve, e tutt’intorno le vette delle Alpi Pennine a perdita d’occhio.
Uno spettacolo che non si dimentica, a mano a mano che si sale verso l’alto…Arrivare in quota è facilissimo: prima l’ovetto che porta fino a Pianalunga (2046 metri), poi la seggiovia della Bocchetta (che porta fino a quota 2400) oppure la nuovissima seggiovia Alagna 3030, che raggiunge il passo dei Salati (a oltre 3000 metri!), punto di confine tra il Piemonte e la Valle d’Aosta.
Da qui si accede all’intero comprensorio del Monterosa Ski, con oltre 100 chilometri di piste a disposizione: si può dunque scendere di nuovo ad Alagna, ma anche proseguire per Gressoney e Champoluc sci ai piedi.Per chi vuole imparare o migliorare la propria tecnica, le scuole di sci sono due: la Scuola sci Alagna e la Alagna Ski Academy.
La stazione di Cimalegna, a “metà strada” tra Pianalunga e il Passo dei Salati2.
2.PER ESPLORARE UN’AUTENTICA VALLE ALPINA
Un paese immacolato, boschi di abeti, vallette che si incuneano tra le montagne… Alagna Valsesia si trova proprio in fondo alla valle, raggiungibile in auto in ogni stagione.
Sorpassata Scopello (da cui partono gli impianti per l’Alpe di Mera), si arriva in poco tempo al fondovalle, caratterizzato da vari borghi e frazioni sparsi per il territorio.
I due principali sono Alagna e Riva, da sempre comunità legate e rivali: un tempo costituivano un nucleo unico, conosciuto come “Pietre Gemelle”, con una sola parrocchia, ma già nel medioevo erano due le comunità che vi convivevano.
A Riva, più a sud, abitava gente della Valsesia; ad Alagna, più a nord, si erano insediati i popoli walser provenienti dalla Germania. Per distinguerli, ognuno era chiamato nella sua lingua: Riva era detta Pressmell, Alagna Pietre Gemelle. Ancora oggi rimangono diverse tracce di quei tempi.Ricordiamo che Alagna Valsesia è uno dei 247 Comuni che il Touring ha certificato con la Bandiera arancione, il marchio di qualità turistico-ambientale assegnato ai piccoli borghi dell’entroterra.
3. PERCHÉ È IL PARADISO DEL FREERIDE
Perché le montagne di Alagna sono forse le migliori delle Alpi italiane per praticare il freeride, ovvero lo sci (o snowboard) fuori pista. Una disciplina adatta ai più esperti e ai più avventurosi, che regala emozioni fortissime e la possibilità di ammirare incredibili panorami.
Monterosa Ski si è organizzato negli anni per offrire le condizioni perfette ai freerider. A iniziare dall’impianto a loro dedicato, che dal passo dei Salati porta fino a Indren, a 3275 metri di quota.
Da qui partono numerosi percorsi di media o elevata difficoltà, tra panettoni soffici, corridoi pendenti, pendii di neve farinosa…
Ovviamente meglio farsi guidare: le guide alpine di Alagna sono a vostra disposizione. Chi meglio di loro, che conoscono a menadito il territorio, saprà consigliarvi dove la neve è migliore, dove i canali sono più divertenti, dove i panorami sono più belli?
E ricordiamo che per sciare fuoriposta è essenziale essere muniti di tutto il kit di sicurezza, a iniziare dall’Arva, insieme a esperienza e prudenza.
4. PER SCOPRIRE LA CULTURA WALSER
Anche chi non scia ha molto da scoprire ad Alagna Valsesia. In primo luogo, la straordinaria cultura Walser, ben evidente sul territorio.
I Walser sono un popolo di origine germanica che in epoca medievale arrivò sulle Alpi tra Piemonte e Valle d’Aosta: in Valsesia tra il 1100 e il 1300 fondò sei colonie, tra cui Alagna.
Lingua, tradizioni, costumi, architetture non si persero nel tempo e ancora oggi rimangono vive in tutta la valle, così come nelle valli vicine di Macugnaga e Gressoney.
L’aspetto più tipico e riconoscibile della cultura Walser è rappreesentato dalle case, dette rascard e realizzate in pietra (il basamento) e in legno (la parte superiore).
In tutte le frazioni di Alagna è bellissimo camminare al cospetto delle grandi balconate dei rascard, tra piccole piazze, fontane, scalette di pietra.
E per approfondire, da non perdere il museo Walser, inaugurato già nel 1976, una casa di tre piani perfettamente conservata e datata 1628.
5. PER CHI VUOLE RILASSARSI
Finora abbiamo detto che Alagna è ideale per gli amanti dell’adrenalina (i freerider), per chi ama sciare in un paesaggio straordinario, per chi preferisce la cultura dell’autenticità.
E per chi invece vuole semplicemente rilassarsi?
Anche a loro la località piemontese offre molto, a partire dai cinque centri benessere negli hotel e nei resort di fondovalle: saune, bagni turchi, piscine, docce emozionali, c’è un po’ di tutto nell’offerta (e fare un bagno caldo mentre fuori si gela è sempre particolarmente piacevole).
Ad Alagna si può anche pattinare sul ghiaccio e fare yoga sulla neve. E poi, camminare con le ciaspole o a piedi: sono moltissime le frazioni raggiungibili con una passeggiata. C’è anche una nuova pista da bob, a Pianalunga, proprio sopra la stazione della telecabina che parte dal paese – la vista è magnifica, con le vette del Rosa alle spalle e la valle davanti agli occhi. Pronti a una vacanza indimenticabile
CASTEL MAGRO
L’emozione di sciare in inverno non può di certo mancare.
Ecco per voi,5 buoni motivi per immergersi nell’incantevole e straordinaria natura bianca tutta da scoprire!
1)NEVE FRESCA E PISTE PERFETTE:sino a fine stagione si può sciare su piste perfettamente preparate.
Bastano alcune accortezze,è importante,ad esempio,non perdere le ore del mattino.
Dall’apertura degli impianti almeno fino a mezzogiorno,i tracciati sono in condizioni perfette.
Va considerato che il manto nevoso delle piste,presenta un ottimo spessore,grazie alle molte nevicate accumulate durante la stagione invernale.
E se vi trovate in comprensori con i tracciati a quote elevate,dai 2000 metri in su o esposti al nord,scierete alla grande,praticamente tutto il giorno.
2)L’ARIA DI MONTAGNA RENDE FELICI:quando si scia si trascorre gran parte del tempo all’aria aperta,a oltre 1000 metri sul livello del mare e in mezzo alla natura.
3)LE GIORNATE SI ALLUNGANO,IL PICACERE ANCHE:il sole splende sino a tardi e si può piacevolmente rimanere sulle piste fino alla chiusura degli impianti.
4)LO SCI è LO SPORT IDEALE PER TUTTA LA FAMIGLIA:a differenza dell’escursionismo in cui possono essere necessari diversi anni affinchè raggiungono lo stesso livello dei genitori,lo sci è uno sport che i bambini imparano velocemente e che diverte tutta la famiglia.
5)CONOSCERE:capita spesso di chiaccherare con il vicino sulla seggiovia e poi di incontrarsi di nuovo sull’après ski a fine giornata.
Fare nuove conoscenze sciando è facile!
E voi,siete pronti per la vostra settimana bianca?
Le più belle località sciistiche
Dalle Alpi agli Appennini, tantissima neve.
Da Cortina a Roccaraso, ecco le 20 località sciistiche in Italia da non perdere!
Di neve tra novembre e dicembre ne è caduta veramente tanta.
Così, gran parte delle piste da sci sono pronte per accogliere sia i patiti delle discese a tutta velocità, sia chi indossa per la prima volta stretti scarponi e lunghi sci.
Ti proponiamo, 20 tra le località sciistiche più belle in Italia, dove scivolare lungo un pendio e godersi magnifici paesaggi.
VENETO
1. Cortina (Belluno):
Cortina non è solo una delle località più glamour del turismo invernale.
Offre, infatti, 140 km di piste magnifiche e talvolta difficili.
Scia lungo la Pista Olympia delle Tofane dove si svolgono le gare di Coppa del Mondo o scivola lungo la Pista nera Focella Rossa con il cuore a mille. Gli amanti del fondo troveranno anche piste ad anello nella valle e la connessione con Dobbiaco.
TRENTINO
2. Madonna di Campiglio (Trento ):
Madonna di Campiglio è certamente la migliore località sciistica del Trentino nell’incredibile scenario delle Dolomiti del Brenta.
I collegamenti con Pizolo, Folgarida e Marilleva permettono di sciare su 150 km di piste e 40 km per lo sci nordico. Inoltre, imperdibile l’ampio snow park per i freestyler.
Madonna di Campiglio, la rinomata destinazione sciistica sulle Dolimiti del Brenta.
E’ il gioiello della Val di Fassa, incastonata fra importanti gruppi dolomitici, dal quale, grazie al Circuito Sellaronda, è possibile raggiungere la Val Gardena con gli sci ai piedi.
Cinta dalle cime maestose della Marmolada, del Sassolungo e del Gruppo del Sella, Canazei fa parte della Ladinia dolomitica, zona in cui tutt’oggi abita una minoranza di lingua ladina.
Tante le possibilità per sciare, dall’area sciistica compresa tra il Col Rodella e il Belvedere e i collegamenti con il comprensorio della Sellaronda.
La Val di Fassa ha numerosi impianti inseriti nel Carosello Dolomiti Superski.
4. Folgaria (Trento):
Durante la grande guerra, nei pressi dell’antico comune di Folgaria, si trovava il confine tra Italia e impero austro-ungarico.
Ancora oggi, si può visitare ciò che resta delle strutture utilizzate a scopi difensivi durante il conflitto.
Ma Folgaria richiama turisti soprattutto per la sua ricca offerta sciistica.
Da qui, infatti, è possibile sciare nella Skiarea Alpe Cimbra con ben 104 km di piste.
La meta è inoltre Ideale anche per le discese sullo slittino e per gli amanti dello sci di fondo.
ALTO ADIGE
5. Corvara, Alta Badia (Bolzano):
Sorta in una conca alle pendici del monte Sassongher, a un’altitudine di 1568 metri, Corvara è tradizionalmente una delle mete turistiche più ambite dell’Alta Badia, sia d’inverno sia d’estate.
Il centro della località, molto grazioso, vanta hotel, ristoranti e negozi esclusivi, gustose pasticcerie e vivaci locali per la vita notturna vita notturna.
Gli appassionati di sci, poi, non si possono certo lamentare: oltre a una ricca offerta di piste, tra cui le impegnative Vallon – Boè e Col Alt, la zona regala la possibilità del mitico giro Sellaronda.
6. La Villa, Alta Badia (Bolzano):
La parte antica di La Villa, detta La Ila Alta, offre diversi punti di interesse storico, come il Castel Colz, il castello rinascimentale chiamato dagli abitanti La Gran Ciasa e la Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta.
Sopra la località, si snoda la celebre pista della Gran Risa, che richiede una certa preparazione tecnica e fa parte di uno dei più bei comprensori sciistici italiani, quello dell’Alta Badia.
La maggior parte dei tracciati è comunque abbastanza semplice e alcuni di essi tagliano magnifici boschi di larici. Grazie alle varie connessioni come la Sellaronda, è possibile cambiare piste e scenario ogni giorno.
7. San Vigilio di Marebbe, Valle di Mareo (Bolzano):
In un’altra delle meravigliose valli della provincia di Bolzano, la valle di Mareo, laterale della Val Badia, spunta San Vigilio di Marebbe.
Lo scenario è mozzafiato: la località, infatti, si è sviluppata una conca, sovrastata da quattro cime che superano i 2000 metri (Plan de Corones, Pizzo delle Pietre, Paraccia e il monte Pares) e dai 1700 metri del Piz de Plaies.
La località, che annovera una chiesa di origini gotiche, rimaneggiata in stile rococò verso la fine del ‘700, è una delle porte d’accesso a Plan de Corones, uno dei centri sciistici più moderni e confortevoli di tutto l’arco alpino, dotato di ben 115 km di piste.
8. Ortisei, Val Gardena (Bolzano):
La patria dello sci alpino è certamente la Val Gardena, in Alto Adige.
Il comprensorio offre piste impegnative all’ombra del Sasso Lungo.
Da Ortisei, il centro abitato principale e più densamente popolato della Valle, si può raggiunge la magnifica Alpe di Siusi con le sue ampie piste.
9.San Candido, Alta Pusteria (Bolzano):
A sud delle Dolomiti di Sesto e del Parco naturale delle Tre Cime di Lavaredo, s’incontra un’altra meta classica del turismo sciistico in Alto Adige: San Candido.
La località, che risale a circa il 1000 a.C., presenta alcuni luoghi di interesse culturale, come la chiesa romanica di San Michele, ristrutturata in stile barocco nel corso del ‘700, il Museo della Collegiata cittadina e lo spazio museale dedicato alle Dolomiti.
Divertimento ed emozioni sulla neve sono, invece, garantite dall’accesso al Comprensorio 3 Zinnen (Tre Cime), che si trova sul versante altoatesino delle Dolomiti di Sesto, un tempo denominato “Alta Pusteria”.
Il comprensorio sciistico va da San Candido, fino a Padola, in Cadore.
Al centro, gli impianti del Monte Elmo e quelli del Croda Rossa sono connessi con nuove cabinovie.
Per un totale di quasi 90 km di piste.Il Croda Rossa (Comprensorio 3 Zinnen)
10.Obereggen, Val d’Elga (Bolzano)Obereggen, toponimo attestato per la prima volta già nel 1330 come Oberhechen e poi nel 1767 come Ober Eggen, oggi nel comune di Nova Ponente, è la principale località del Comprensorio Ski Center Latemar, in Val d’Elga.
Gli impianti permettono di sciare su 48 km di piste, in genere di media difficoltà.
È anche possibile dilettarsi sugli sci in notturna su un tracciato di 2.5 km o sulla pista degli slittini.
11. Livigno (Sondrio):
Livigno è uno dei centri sciistici più importanti della Lombardia con 115 km di piste.
Grazie a temperature piuttosto rigide, puoi sciare da fine novembre ai primi giorni di maggio.
Ci sono anche 30 km di piste da fondo dove puoi anche praticare il biathlon.
12. Ponte di Legno (Brescia):
Ponte di Legno, le cui origini risalgono all’VIII secolo d.C., è oggi il centro nevralgico del Comprensorio Adamello Ski. Da qui puoi raggiungere, grazie a un’ovovia, il Passo del Tonale e godere di una lunghissima stagione sciistica.
Ci sono poi quasi 40 km di piste per i fondisti.
PIEMONTE
13. Sestriere (Torino):Sestriere, noto come il comune più alto d’Italia, è sicuramente la località piemontese più famosa. Fa capo ad un comprensorio, adatto a sciatori di ogni livello, con piste nere in quota e piste più facili nell’area più bassa, per un totale di 164 km.
Imperdibile, ma solo per gli esperti, la pista Kandahar, illuminata di notte.
14.Sestriere: è la destinazione sciistica più importante in Piemonte
In alta Val Sesia, ai piedi del Monte Rosa, c’è l’importante centro sciistico di Alagna.
La località è considerata il paradiso dei freerider. È il luogo ideale anche per chi vuole coniugare il piacere della discesa con quello del paesaggio.
Il Corso di Alagna in Valsesia e la Punta Grober illuminata dal sole sullo sfondo.
15.Courmayeur (Aosta):
Secondo comune più esteso della della Valle d’Aosta, Courmayeur si adagia in una conca, tra abeti e larici, ai piedi del re delle Alpi, il Monte Bianco.
Alberghi di lusso, boutique alla moda, ristoranti escusivi e caffé storici fanno del suo centro il più glamour della regione e i vicini villaggi conservano il sapore della tradizione.
Lo straordinario contesto naturalistico regala, poi, agli appassionati di sport invernali piste e fuoripista in abbondanza, con rifugi in quota curati in ogni dettaglio.
16Cervinia (Aosta):
Cervinia è una stazione sciistica aperta tutto l’anno grazie al ghiacciaio sotto il Monte Cervino.
Qui si può sciare per ben 350 km sfruttando anche il lato svizzero di Zermatt.
Se dalle piste il paesaggio è incredibile, lo stesso non si può dire del paese, caratterizzato da palazzi dall’aspetto poco “alpino”.
17.Il Rifugio Teodulo sulle piste di Cervinia
La Thuile è uno dei comprensori più affascinanti della Val d’Aosta, che si sviluppa attorno all’omonima rinomata stazione turistica invernale, il comune più occidentale della regione Valle d’Aosta.
Grazie alla connessione internazionale sci ai piedi con la Francia, è possibile sciare su 160 km di piste e circa 30 km per i fondisti.
Per via dell’altitudine e dell’esposizione a nord, l’innevamento è sempre garantito.
Se sei esperto puoi provare grandi emozioni sulla pista nera n. 3 Franco Berthod.18. Pila (Aosta)
Pila è una magnifica località sciistica nei pressi di Aosta.
Dalla città una cabinovia conduce, in 17 minuti, direttamente alle piste.
Mai eccessivamente impegnative, sono veloci e divertenti.
La parte più bassa è particolarmente adatta a bambini e principianti, mentre le piste in altitudine garantiscono gran divertimento ai più esperti e un paesaggio magnifico oltre i 2.500 metri su tutta la Val d’Aosta.
18.Pila (Aosta):
Pila è una magnifica località sciistica ad Aosta,dalla città una cabinovia conduce direttamente alle piste.
La parte più bassa è particolarmente adatta ai bambini e ai principianti,mentre le piste in altitudine garantiscono divertimento ai più esperti e un paesaggio magnifico a 2500 metri su tutta la Valle D’Aosta.
ABRUZZO
19. Ovindoli (L’Aquila):
Ovindoli è una delle principali località sciistiche del centro-sud e dell’Abruzzo, patria degli snowboarder.
Dal piazzale sale una cabinovia verso il Monte Magnola e una seggiovia da sei posti verso il Monte Freddo.
Le piste sono di varia difficoltà incluse alcune nere divertenti e non eccessivamente impegnative come il “Pistone”.
A quota 2.000 c’è anche un ampio snowpark.
A un’ora circa da Ovindoli, si può raggiungere, poi un altro importante centro sciistico abruzzese, Campo Imperatore, ubicato nei pressi dell’Aquila e nella magnifica cornice del Gran Sasso. Oggi è un comprensorio piuttosto amato dagli scialpinisti e dai freerider.
Sull’altopiano è anche possibile praticare lo sci di fondo, su 60 km di tracciato.
Prima di diventare punto di riferimento per gli sport invernali, l’Altopiano di Campo Imperatore è stato per molti secoli, una delle principali risorse di sostentamento dell’intero Abruzzo ed in particolare dei borghi limitrofi, come anche la stessa L’Aquila.
20.Roccaraso (L’Aquila)Attorno a Roccaraso, sorta intorno all’anno 1000 nei pressi del torrente Rasinus, da cui prende il nome di Rocca Rasini, si trova oggi il comprensorio sciistico più grande di tutto il centro-sud.
Ben 130 km che permettono di raggiungere, sci ai piedi, le località di Rivisondoli, Pescasseroli e Pescocostanzo.
Scuola su neve
La scuola sci è una parte fondamentale della settimana bianca o del tempo passato sulla neve.
Sì perché è la dimensione sportiva ed educativa per eccellenza che insegna ai più piccoli come sciare dal punto di vista tecnico e come farlo rimanendo in sicurezza.
Parliamo insomma di un momento che ha tante caratteristiche. Quella della socialità, quella dell’apprendimento e ovviamente anche quella del movimento e della fatica fisica.
Siccome è un ambito molto delicato, molti genitori si chiedono come scegliere la scuola sci giusta e cosa chiedere all’organismo che è un po’ un’istituzione delle nevi.
Ecco alcuni consigli pratici per orientarsi tra le tante soluzioni possibili.
Partiamo dalla figura del maestro.
Il maestro di sci è una figura molto importante della scuola e la figura umana che materialmente sta accanto ai bambini sulle piste e nel momento in cui non sono vicini ai genitori.
Ci sono maestri più burberi, molto attenti all’insegnamento della disciplina e a far applicare le regole di sicurezza in pista e ci sono maestri che pur conservando queste priorità danno anche spazio alla dimensione del divertimento. Così per capire che tipo di carattere e stile di insegnamento fa per voi, provate a chiedere tramite il passaparola a qualcuno degli altri genitori.
Magari uno di loro saprà indirizzarvi meglio verso un insegnante in particolare misurando il tutto dalla propria esperienza personale.
Importante è anche l’età del primo corso.
Diciamo che è possibile far prendere confidenza ai bimbi con la neve anche da molto piccoli, intorno ai cinque anni. Di solito anche a questa età la modalità di insegnamento è giocosa e prevede l’impiego di canzoni e momenti di socializzazione pieni di brio.
Anche a tre anni si può cominciare a far prendere confidenza ai piccoli con la montagna, anche se qui si parla soprattutto di piccoli esercizi sulla neve e non di una vera e propria discesa in pista.
Sul versante delle ore invece, gli esperti consigliano che fino ai 6/7 anni il corso debba durare più o meno due ore.
Questo perché la capacità di concentrazione non è lunga nei piccoli e per non stancarli troppo è meglio un approccio graduale allo sci.
Se vi affidate a un noleggio assicuratevi che tutta l’attrezzatura, casco incluso, siano di buona qualità e in conformità con gli standard richiesti dalla normativa.
Guida Naturalistica o Ambientale Escursionistica
E’ Guida Naturalistico o Ambientale Escursionistica chi esercita professionalmente l’attività di conduzione in sicurezza, assicurando la necessaria assistenza tecnica, di persone singole o gruppi in visita a tutto il territorio, nelle visite a parchi, riserve naturali, zone di pregio o tutela ambientale o siti di interesse ambientale così come individuate dalla legislazione vigente, fornendo notizie ed informazioni di interesse naturalistico, paesaggistico ed ambientale, antropici e culturali, senza limiti altitudinali,e senza l’uso di mezzi per la progressione; in relazione ai mezzi con cui viene esercitata l’attività nell’ambito della professione di Guida Naturalistico-ambientale, le normative regionali individuano la specifica figura professionale di chi esercita l’attività a cavallo o con altro animale o mezzo.
L’attività della guidaL’attività è svolta in genere come collaboratore di agenzie turistiche, associazioni o enti pubblici che gestiscono parchi e riserve naturali.
Le sue attività possono comprendere in aree protette e non: progettare itinerari; organizzare i percorsi di visita; divulgare e realizzare di programmi di educazione ambientale; accompagnare con un ruolo didattico; guidare il gruppo dei turisti fermandosi in corrispondenza dei punti più interessanti; illustrare le caratteristiche geologiche, faunistiche e botaniche dell’area; realizzare progetti di comunicazione, divulgazione e fruibilità per le stesse aree protetteL’attività della guida naturalistica è solitamente stagionale.
L’accesso alla professione non è uniforme ed è una professione amministrativamente disciplinata, soggetta ad abilitazione.
Come sancito da una serie di leggi, spetta alle singole regioni legiferare in tema di professioni turistiche, sia pure nel rispetto di quanto previsto dalle direttive europee in tema di libera circolazione ed equivalenza di titoli e professioni.
E’ proprio la mancanza di un riferimento legislativo nazionale univoco che ha spesso creato confusione e disparità nelle denominazioni e nelle competenze stesse delle Guide Ambientali Escursionistiche, incluso le modalità di accesso alla professione, con delle gravi incongruenze tra regione e regione che finiscono spesso per limitare il campo di azione e l’operatività della Guida Ambientale EscursionisticaAlcune regioni (ad esempio Piemonte, Friuli, Umbria, Liguria, Valle d’Aosta) si sono dotate di leggi e hanno stabilito requisiti e modalità per conseguire l’abilitazione professionale (di norma è la Regione ad occuparsi della formazione, mentre l’abilitazione è rilasciata dalla Provincia).
La tenuta degli albi o degli elenchi è affidata alle stesse Regioni o alle Province, così come la vigilanza ed il controllo, quando non delegati ai comuni.ù
Laddove è prevista, quindi, è indispensabile frequentare un apposito corso di formazione post diploma e conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione superando l’esame finale.
In molti casi le regioni affidano la gestione dei corsi ad enti di formazione riconosciuti oppure alle Province, agli Enti Parco o alle Comunità Montane.
L’accesso ai corsi di solito è preceduto da un test attitudinale di ammissione.
Per accedere ai corsi di formazione di solito sono richiesti solo il diploma di scuola media inferiore, la maggiore età e l’idoneità psicofisica.
Sono inoltre necessarie capacità di organizzazione e pianificazione, la conoscenza di una o più lingue straniere, una conoscenza approfondita delle zone visitate da un punto di vista geologico, faunistico, botanico, ottima memoria, capacita di espressione verbale, cortesia.
E’ importante anche possedere una buona capacità comunicativa per svolgere al meglio il ruolo didattico che questa figura spesso richiede; per questo motivo alla guida naturalistica è richiesto possedere un livello di istruzione medio-alto.
La Guida Alpina
La Guida Alpina è la figura professionale riconosciuta a livello nazionale ed internazionale come unica competente e in grado di garantire una corretta frequentazione dell’ambiente montano.
Ruolo della Guida Alpina è accompagnare e far conoscere la montagna nei suoi molteplici aspetti.
La relazione profonda e consapevole con l’ambiente è il valore primario trasmesso dalle Guide Alpine a chi desidera avvicinarsi alla montagna nel modo più corretto e sereno.
Le Guide Alpine operano in tutte le attività legate all’alpinismo, quindi sono presenti in ogni stagione sul territorio montano.
L’esperienza e la familiarità con l’ambiente alpino rappresentano il grande valore che la Guida Alpina è in grado di trasmettere, al di là degli aspetti tecnici, parimenti importanti.
La Guida Alpina trasmette conoscenze tecniche, parametri di comportamento, orientamento e sensibilizza alla lettura profonda dell’ambiente, requisito primario di fruizione della montagna anche in termini di sicurezza.
Nel bagaglio formativo delle Guide Alpine vi sono conoscenze tecniche, scientifiche e didattiche.Storia delle Guide AlpineLa nascita della professione della guida alpina viene fatta coincidere con la prima ascensione del Monte Bianco nel 1786, effettuata da Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard.
L’anno successivo a quell’ascensione infatti Balmat calca nuovamente la vetta del rilievo in compagnia dello scienziato Horace-Bénédict de Saussure dando inizio alle prime gloriose ascensioni con guida sulle tracce dei pionieri.
A Cortina, già nel quindicesimo secolo, la Repubblica di Venezia assumeva e pagava i montanari per accompagnare i topografi ed i cartografi nelle zone dolomitiche, per tracciare il confine tra l’Austria e la Repubblica Veneziana.
Nel 1865 l’Austria ufficializzò la professione di Guida Alpina.
Si introdusse allora l’uso del “Libretto di Guida Alpina“, sul quale i ricchi signori dell’epoca potevano scrivere opinioni e commenti sulle loro salite e sulla Guida che gli accompagnava.
Esso ha sicuramente contribuito a far sì che una parte di storia dell’alpinismo sia arrivata sino a noi, e non sia andata perduta.
Il riconoscimento della professione di Guida ebbe per risultato l’arrivo dei primi esploratori delle Dolomiti: l’inglese J. Ball e la sua ascesa di Monte Pelmo nel 1857; il viennese Paul Grohmann e il suo attacco sistematico di tutte le cime dolomitiche, che iniziò nel 1860.
Questi primi esploratori furono spesso accompagnati nelle loro imprese dai locali cacciatori di camosci, tradizionalmente i veri esperti dei ripidi e pericolosi percorsi di montagna, ed essi possono essere considerati i padri della moderna guida alpina.
Cortina (sotto dominio austriaco fino al 1918) già nel 1871 contava 9 guide alpine ufficiali.
Grazie a queste prime guide Cortina divenne famosa in tutto il nord Europa come uno dei più straordinari centri per l’ alpinismo.