Feliciano Marcantonio
IDEE CREATIVE PER COSTRUIRE UN PUPAZZO DI NEVE CON I BAMBINI
La neve sta scendendo nel Nord Italia.
E’ vero porta disagio del traffico,del doversi spostare,ma volete mettere il divertimento dei più piccini?
Pronti a rimboccarvi le maniche,a indossare scarponcini,guanti e cappello ed avventurarvi in giardino o al parco assieme al vostro bambino?
Tra una lotta a palle di neve e una paseggiata,cogliete l’occasione per costruire un bel pupazzo di neve.
Come fare?Ecco qualche idea dalla più classica alla più creativa.
E per i più pigri:idee per stare a casa!
Sport invernali
Tradizionalmente scelti durante la stagione invernale, sport come lo sci alpino, lo snowboard, il pattinaggio su ghiaccio o lo sci di fondo sono attività sportive praticate all’aria aperta che uniscono il piacere di stare a contatto con la natura con quello di praticare sport
.Praticare sport durante la stagione invernale può essere molto piacevole perché al contrario di quello che si potrebbe pensare, molte attività sportive vengono praticate proprio all’aperto.
Sono generalmente considerati sport invernali quelli che si praticano sulla neve o sul ghiaccio, quindi in Paesi e regioni con un clima abbastanza freddo e rigido.
Insomma, se vuoi sciare, fare snowboard o dedicarti allo sci alpinismo non hai altra scelta che raggiungere la località più vicina.
Se invece vuoi cimentarti nel pattinaggio su ghiaccio oppure nell’hockey, esistono numerosi palazzetti con una pista di ghiaccio artificiale.
Ad ogni modo, praticare uno sport invernale nel suo ambiente naturale trasmette buon umore, permette di respirare aria più pulita (lontano da quella inquinata delle città) e permette di vivere più a contatto con la natura.
Gli sport invernali:
1.Sci alpino;
2.Scialpinismo;
3.Sci di fondo:
4.Snowboard:
5.Pattinaggio sul ghiaccio;
6.Hockey su ghiaccio;
SCI ALPINO
Lo sci alpino è lo sport invernale più noto e praticato, motivo per trascorrere weekend o intere settimane in località di montagna con la famiglia o gli amici.
Ti basta noleggiare un paio di sci e degli scarponi, e magari prendere un paio di lezioni da un istruttore certificato, prima di affrontare il tuo primo pendio montano.
Lo sci alpino viene praticato sulle piste da sci, ossia pendii attrezzati con impianti di risalita e trattamento del manto nevoso (la maggior parte delle località sono ormai provviste di cannoni per sparare neve artificiale, se le precipitazioni nevose sono scarse).
Dallo sci alpino, lo scialpinismo è una disciplina che solitamente viene praticata lontano dalle piste da sci.
È uno sport invernale molto tranquillo, che riscuote un discreto successo tra tutti coloro che apprezzano particolarmente l’ambiente della montagna e vogliono viversi questa disciplina nella maniera più naturale possibile.
È, infatti, un’attività sportiva che consente di scoprire la montagna grazie all’unione di due discipline sportive: l’alpinismo e lo sci da discesa.
Lo sci alpino richiede molto sforzo: se scegli questa disciplina scordati gli impianti di risalite e le piste ben battute, perché si usano particolari sci e pelli di foca per muoversi liberamente in salita e in discesa.
SCI DI FONDO
Un’altra disciplina invernale che permette di vivere più intensamente la natura circostante.
Se deciderai di praticare lo sci di fondo probabilmente ti ritroverai spesso in mezzo a boschi di abeti e larici o in mezzo a piani innevati, dove il silenzio regna assoluto.
Lo sci di fondo viene praticato su un terreno abbastanza pianeggiante, ricoperto di un manto di neve.
Si basa su una tecnica che consente di avanzare sulla neve utilizzando in modo coordinato sci e bastoncini; può essere a passo alternato o classico, all’interno di binari precedentemente battuti da un gatto delle nevi, o a passo pattinato (o skating) su una pista battuta, ma senza binari.
Lo sci di fondo è uno sport molto completo, ideale per tenere in esercizio il sistema cardiovascolare e per tonificare la silhouette.
SNOWBOARD ORIGINARIO DEGLI STATI UNITI
Lo snowboard è arrivato in Italia intorno tra gli anni Ottanta e Novanta.
Si pratica con una tavola simile a una tavola da surf (il primo snowboard veniva infatti chiamato snurfer, dalla combinazione dei termini snow e surfer) e scarponi morbidi (dimenticati pure la rigidezza di quelli da sci!) che si agganciano alla tavola.
Lo snowboard in questo caso è soft, una categoria che comprende due specialità: il freestyle e il freeride.
Quando gli scarponi sono rigidi (sì, purtroppo anche qui sono contemplati), si parla di snowboard hard: si pratica sulla neve battuta e, oltre a prevedere scarponi simili a quelli dello sci alpino, si pratica su una tavola direzionale più rigida rispetto a quella usata nella categoria soft, più flessibile e manovrabile.
Se vuoi fare pratica con lo snowboard, è raccomandabile fornirsi di protezioni per gomiti, polsi e ginocchia, oltre al casco per proteggere la testa dalle “probabili” iniziali cadute.
PATTINAGGIO SUL GHIACCIO
È uno degli sport invernali più seguiti, soprattutto durante i Giochi Olimpici, perché spesso accompagnato da coreografie musicali e offre un vero spettacolo a cui assistere
.Solitamente si pratica da soli o in coppia, in palazzetti dotati di una pista di ghiaccio artificiale.
Per praticarlo servono dei pattini da ghiaccio, ossia dotati di strette lame agganciate ad apposite calzature.
Solo nei Paesi con un clima sufficientemente rigido è possibile praticare pattinaggio sul ghiaccio all’aria aperta, quando le superfici di laghi, fiumi o cana.
Sciatori
Gli sciatori arrivano a fondo pendio e si voltano,solitamente,per valutare le loro tracce.Leggendo le didascalie riportate qui sotto potrai capire con precisione quale tipologia di sciatore sei:
Sciatore Intermedio diventa Livello Argento:
possiede una discreta tecnica e confidenza con lo sci, che dimostra sciando su quasi tutte le piste. Si adatta ai diversi archi di curva e ricerca un attrezzo che gli dia maggior stabilità poiché la sua velocità sta aumentando. Comincia a disegnare curve in conduzione e richiede dagli sci tenuta e precisione, senza però cedere alla tentazione di un prodotto troppo impegnativo.
Sciatore Esperto diventa Livello Oro:
è fondamentalmente un grande appassionato che conosce tutti i segreti della tecnica. Ha una buona centralità, anche ad alta velocità, padronanza e controllo dello sci. Ricerca i limiti delle proprie prestazioni su tutti i tipi di neve e di pendio. All’attrezzo richiede stabilità e precisione, ma anche che sappia esaltare le sensazioni di vincolo, di stabilità e di velocità d’inversione che gli permettono di sciare in conduzione su tutte le piste. Per questa categoria di sciatori, lo scarpone assume un ruolo molto importante: quello di ricevere le sensazioni dal terreno e di trasmettere la forza e gli impulsi allo sci, possibilmente senza disperdere energia grazie alla maggior vicinanza dello scafo al piede e alle regolazioni personalizzate.
Sciatore Agonista:
sciatori di ottimo livello con lo sci e la competizione nel sangue ma che, per questioni anagrafiche o impegni di lavoro, sono costretti a limitarsi sia nelle gare che negli allenamenti. Partecipano a competizioni provinciali, regionali e nazionali, ma di livello amatoriale. Ricercano sci che diano contemporaneamente il massimo della performance e della precisione senza perdere in facilità e manovrabilità.
Sciatore Atleta:
è un atleta giovane o senior e, perché no, anche master che partecipa a gare di calendario federale nazionali o internazionali. Necessita, obbligato dai regolamenti, di attrezzature che corrispondano alle norme F.I.S. Determinate, in base al livello tecnico, le categorie degli sciatori e individuate le loro necessita e le loro volontà di acquisto, passiamo ora a prendere in considerazione le famiglie degli sci. Il sistema che abbiamo applicato per determinare e testare gamme omogenee non è variato rispetto a quello adottato negli anni passati. Abbiamo ideato dei contenitori denominati categorie, dove sono stati posti uno o più modelli di sci di ogni azienda, aventi D.N.A., caratteristiche e indirizzi d’uso molto simili. L’obiettivo è quello di rendere omogenee e facilmente comprensibili le comparazioni e così semplificare le vostre decisioni d’acquisto. Le macrofamiglie in cui abbiamo suddiviso, riassumendolo, l’ampio, creativo ed articolato mondo dello sci sono:
Racing, Race Carve, Allround, Allmountain, Freeski
Sci Racing:
sono quelli, o simili a quelli, utilizzati dai campioni e sono vincolati dalle norme F.I.S. Sono sci in continua evoluzione, come le macchine di Formula 1. In loro si riscontra il massimo della tecnologia e i materiali con cui sono costruiti sono frutto di incessante ricerca. Sono gli sci per gli atleti veri, quelli che si allenano tutto l’anno e riescono a controllare e domare in Slalom Gigante, lunghezze ormai inusuali per i normali sciatori, anche se di ottimo livello: 180/185 per le donne, 185/191 per gli uomini e sciancrature con raggi di curva che superano i 23/ 27 m. Lo sci da slalom è più umano e, grazie alle lunghezze ridotte (155 e 165 ) e alle sciancrature più accentuate, può essere usato anche da sciatori esperti. Attenti però alla centralità, per non avere sorprese a fine curva.
Sci Race Carve:
sono come gli sci da gara, materiali e tecnologia al top, però non seguono le norme F.I.S. e sono molto più facili e tolleranti pur permettendo prestazioni di tutto rispetto. Sono adatti a sciatori agonisti amatoriali e anche a sciatori esperti, dotati di buona tecnica. Chi ama la precisione, la performance e la velocità, con questi sci trova la giusta risposta alle sue aspettative. Si dividono in due famiglie: Race Carve Gigante e Race Carve Slalom.
Race Carve Gigante:
è il parente più vicino al Gigante FIS. Ha struttura e tecnologia simili, traendo vantaggi nella velocità e stabilità, però con maggior facilità di inserimento e gestione della curva, grazie alle sciancrature e alle misure che semplificano la sciata. Per questo ha un range di utilizzo molto vasto, dalle sciate in campo libero con archi di curva di medio ed ampio raggio, alla pratica agonistica tra i pali di uno slalom gigante, dove, la sua facilità e precisione, trasmette a chi lo adopera, entusiasmo e voglia di competere. Per questi motivi lo consiglio, oltre che agli sciatori agonisti, anche a quella fascia di sciatori esperti che cominciano a sentire il richiamo del cronometro.
Race Carve Slalom:
è molto simile allo sci da slalom da gara da cui trae origine, la differenza la creano le aziende addolcendone i comportamenti sulla neve in modo da poter ampliare il livello degli utilizzatori. Ed è proprio per arricchire l’offerta, che quasi tutte le aziende, hanno aumentato il numero delle misure, in lunghezza, oltre quelle previste per lo slalom speciale. Il Race Carve Slalom è uno sci per agonisti, ma anche sciatori esperti che amano le curve strette. Se ne può apprezzare la facilità dell’ingresso in curva, la qualità del vincolo in conduzione e la rapidità di inversione nel momento del cambio. Nelle misure più lunghe non disdegna le curve di medio raggio, dove dimostra stabilità e velocità insperate. Naturalmente è ottimo tra i pali dello slalom speciale dove risulta essere divertente e più tollerante di quello da gara.
Sci Allround:
nelle gamme Allround, dal principiante al professionista tutti possono trovare lo sci giusto, quello che aiuta l’allievo a progredire e quello che permette al maestro, di sciare tutto il giorno insegnando ad allievi di livelli tecnici differenti. Caratteristica vincente degli Allround è la versatilità. È infatti lo sci che più facilmente si adatta ai diversi tipi di neve, ai diversi raggi di curva e ai diversi livelli sciistici. Un risultato così ambizioso è frutto della costante ricerca e di infiniti test sulla neve, motivati dai grandi numeri che una gamma così importante, se centrata nel prodotto, può portare. Ogni azienda ha sviluppato e differenziato i prodotti in base al proprio know-how tecnico e stilistico, partendo dallo sci destinato allo sciatore di livello bronzo (Allround base) per arrivare al livello oro (Allround top level). In questa linea viene curato moltissimo il fattore estetico, anche perché e contraddistinta da molti prodotti dedicati al pubblico femminile, con requisiti specifici di confort e leggerezza. In un offerta così vasta e variegata, arrivare a scegliere lo sci giusto può rappresentare veramente un problema. Per fortuna ci sono i nostri testatori, professionisti preparati e collaudati, che hanno provato tutti gli sci e, attraverso i loro commenti, sapranno consigliarvi quello, o quelli, più adatti alle vostre caratteristiche.
Sci All Mountain:
lo sci per fuoripista e bordopista, ma che permette di divertirsi anche in pista. Con questa categoria di sci e con quella confinante del Freeski entriamo in un settore dove le decisioni di acquisto, oltre che dal livello tecnico dello sciatore, dipendono anche dalla sua visione di dove vivere e praticare lo sci. Dal suo modo di intendere la montagna e lo sport. La loro visione è creativa, legata alla libertà e all’avventura. Non amano i regolamenti e il loro terreno di gioco non ha limiti. Insomma, tutti i tipi di neve, tutti i tipi di terreno, ma la pista me la disegno io negli spazi liberi della montagna. Ovviamente, come sempre, le gamme sono molto vaste, e vanno dagli sci da pista solo un po’ più larghi al centro (intorno ai 75mm) che si comportano esattamente come gli sci tradizionali ma con un po’ più di stabilità sotto il piede, a quelli da bordopista (intorno agli 80 mm) che galleggiano meglio in neve fresca, ma hanno sciancrature simili a quelli da pista per permettere una buona polivalenza. Sono indicati naturalmente per sciatori esperti, livello oro, ma anche a quelli di livello argento avanzato, se in forma fisica e con tanta passione. Quelli da Freeride puro, sono molto larghi, sotto il piede possono superare i 100 mm, si usano più lunghi, rispetto a quelli da pista e sono molto morbidi specie in punta. Sotto gli attacchi non montano piastre, gli scarponi sono a contatto con gli sci, per avere maggior sensibilità, per trasmettere impulsi e ricevere sensazioni, senza filtri e compromessi. Sono sci usati esclusivamente da specialisti, sciatori molto esperti che si calano ovunque, anche in discese da brivido e pretendono uno sci che sappia galleggiare e sia manovrabile anche in neve fresca molto alta.
Sci Freeski:
erano indecisi tra lo sci e lo snowboard e hanno scelto lo sci. Però molti venivano già dallo sci, poi erano passati allo snowboard perché era più avanti. Si praticava nei Park, si scendeva nei Half Pipe, si saltava nei Big Air si grindava sui Rail. Poi sono arrivati gli sci Twintip, sono entrati timidamente nelle aree snwboard, hanno cominciato a fare le stesse cose, ma in modo più dinamico e spettacolare e ora si dividono le stesse strutture e gli appassionati del freestyle. Naturalmente gli amanti dei Park ai loro sci chiedono qualche cosa in più rispetto agli sciatori tradizionali. Lo sci deve essere sempre maneggevole, stabile e preciso, ma deve avere anche una buona reattività nello stacco e non cedere negli atterraggi. Le lamine e la struttura deve essere super rinforzata per resistere agli attriti e ai colpi. Se le evoluzioni di freestyle vengono effettuate in ambiente Freeride, allora gli sci saranno più lunghi, più larghi e più morbidi, ma rigorosamente Twintip.
ANDARE IN MONTAGNA
Regole per l'escursionista responsabile
Per le tue escursioni in montagna, scegli itinerari in funzione delle tue capacità fisiche e tecniche, documentandoti sulla zona da visitare e dotandoti di adeguata carta topografica.
1-SE CAMMINI IN GRUPPO PREVEDI TEMPI DI PERCORRENZA IN RELAZIONE AGLI ESCURSIONISTI PIù LENTI:
Provvedi ad un abbigliamento ed equipaggiamento consono all’impegno e alla lunghezza dell’escursione e porta nello zaino l’occorrente per eventuali situazioni di emergenza, assieme ad una minima dotazione di pronto soccorso.
Di preferenza non intraprendere da solo un’escursione in montagna e in ogni caso lascia detto a qualcuno l’itinerario che prevedi di percorrere, riavvisando del tuo ritorno.
Informati sulle previsioni meteo e osserva costantemente lo sviluppo del tempo.
Nel dubbio torna indietro.
A volte è meglio rinunciare che arrischiare l’insidia del maltempo o voler superare difficoltà di grado superiore alle proprie forze, capacità, attrezzature.
Studia preventivamente itinerari alternativi di rientro.Riporta a valle i tuoi rifiuti.Rispetta la flora e la fauna.Evita di uscire inutilmente dal sentiero e di fare scorciatoie.
Rispetta le culture e le tradizioni locali ricordandoti che sei ospite delle genti di montagna.
2-ESCURSIONISMO:
-Note mediche e fisiologiche
Di seguito, vogliamo esporre alcune brevi note sui principali aspetti medici e fisiologici relativi all’attività escursionistica in montagna, tratte e rielaborate da varie pubblicazioni della Commissione centrale medica del CAI.
3-ATTENZIONE AI RAGGI SOLARI!
Tutti sanno che in montagna ci si abbronza di più, ma proprio per questo l’esposizione ai raggi solari ad alta quota richiede ben precise precauzioni, in particolare con riferimento ai raggi ultravioletti (UV), in modo da evitare dolorose scottature e vere patologie (indotte o aggravate), quali alcune fotodermatiti, l’orticaria solare o gli epiteliomi multipli cutanei.
4-FATTORI DI RISCHIO:
Salendo di quota, l’intensità dei raggi ultravioletti aumenta del 10 per cento ogni mille metri di dislivello.
A 3000 metri di quota l’intensità è quindi superiore di ben il 30 per cento rispetto al livello del mare.
Il periodo della giornata più a rischio, nel quale limitare se possibile l’esposizione al sole, va dalle 11 alle 15.
I mesi più a rischio sono invece giugno e luglio.
La neve riflette quasi totalmente i raggi ultravioletti, per cui trovandosi su terreno innevato si è esposti a una quantità pressoché doppia di raggi ultravioletti.
Molti profumi, lozioni, dopobarba e prodotti antiacne, specie se contenenti bergamotto, possono rendere l’organismo più sensibile all’azione dei raggi ultravioletti, come pure alcuni farmaci, in particolare antibiotici e diuretici.
5-PREVENZIONE SOPRATUTTO IN ALTA QUOTA:
è indispensabile proteggere il corpo con cappelli, occhiali e vestiti adeguati (attenzione quindi ai pantaloncini corti e alle canottiere).
Per quanto riguarda i prodotti solari, è bene tenere presente alcune considerazioni:preferire creme solari con Fattore Protettivo superiore a 20 per i raggi UVB, tenendo conto che in condizioni di utilizzo reali tale fattore di fatto può anche dimezzarsi;preferire prodotti che proteggono da tutti i tipi di raggi ultravioletti (UVB e UVA) e anche dai raggi infrarossi (IR);durante un’intensa attività fisica al sole, applicare la crema solare almeno ogni due ore, anche se è dichiarata “resistente all’acqua”.
La loro resistenza al sudore è infatti limitata;diffidare dei “prodotti abbronzanti”: una crema non può contemporaneamente essere abbronzante e protettiva;infine, un’esposizione prolungata è molto più pericolosa di esposizioni brevi e frequenti.
6-TROPPO CALDO, CHE FARE?
Quali sono i disturbi che il caldo, l’insolazione o altro possono provocare in montagna?
-La disidratazione: una prolungata esposizione a temperature elevate può comportare un’eccessiva perdita di liquidi attraverso la sudorazione, fino ad arrivare in casi estremi a un vero e proprio collasso.
La disidratazione può essere favorita da vari fattori: condizioni fisiche non ottimali, elevata sudorazione, episodi di vomito o diarrea, alta umidità ambientale, scarsa ventilazione, attività fisica intensa o prolungata, abbigliamento inadatto (abiti troppo pesanti o poco traspiranti).
A livello preventivo occorre prima di tutto molto buon senso, limitando per quanto possibile l’esposizione ai fattori di rischio sopraelencati, bevendo ovviamente molta acqua, anche in assenza della sensazione di sete.
Il colpo di calore: è dovuto ad un repentino aumento della temperatura corporea, che può arrivare in breve tempo fino a 40 – 41 gradi.
Il colpo di calore in genere è preceduto da mal di testa, vertigini, stanchezza, con un notevole aumento della frequenza del polso e del respiro.
La pelle si presenta molto calda e arrossata, e in casi estremi si può arrivare alla pe.
Weekend in montagna tra spa, sport sulla neve e panorami mozzafiato
Weekwend in montagna tra Spa,sport sulla neve e panorami mozzafiato
Weekend in montagna: sport, relax e panorami mozzafiato.
L’inverno è la stagione ideale per scoprire la magia della montagna coperta di neve.Parti da un hotel sulle piste, uno chalet romantico o un hotel con spa per goderti le vette innevate in totale comodità.
Il freddo è arrivato, sicuramente avrai già iniziato a prendere dal baule la tua coperta in pile preferita, e quando vedi la pubblicità della cioccolata calda sogni di essere già in uno chalet ad alta quota.
Beh, non sarebbe male andare a fare un bel weekend in montagna, no? Magari c’è la neve e ti fai la prima sciata della stagione.
Se lo sci non fa per te, puoi sempre indugiare in una spa vista monti mentre aspetti che la tua metà o i tuoi amici tornino dalle piste.
E perché no, a fine giornata potrete andare tutti a fare un tuffo in una piscina riscaldata con vista cime innevate.
Se queste ti sembrano proposte adatte alla tua voglia di camino, neve, relax e sport, allora in questo articolo troverai tante proposte per i tuoi gusti.Weekend in montagna con gli sci ai piedi.
Se per te la montagna d’inverno è sinonimo di sci e snowboard, allora ti serve un bell‘hotel dove entrare nella tua stanza con gli sci ai piedi (quasi letteralmente!).
Preparati a vivere un weekend in montagna fatto di sport, sì, ma anche comodità e benessere!Weekend di benessere tra le vette innevate.
Sarà l’aria pura, sarà la calma ispirata dai paesini montani, sarà il cibo genuino, ma è quasi impossibile tornare stressati da un weekend in montagna!Immagina un hotel con piscina esterna riscaldata dove stare a mollo con una vista spettacolare sulle cime imbiancate… non ti senti già più in sesto?
Se sei già fa della montagna in inverno e hai una predilezione per quelle del Trentino-Alto Adige, sappi che potrai coniugare la tua passione con il benessere, in un bell‘hotel con spa nella regione.E per gli abitué dell’Alto Adige, perché non concedersi un rilassante hotel con spa a Merano Terme?Sei più per la Valle d’Aosta?Nessun problema, anche questa regione offre ottimi hotel con spa.
Fine settimana romantico in montagna tra chalet e hotel sulla neve.Per te l’inverno è la stagione in cui stare con la tua metà sotto al piumone e concedervi momenti solo per voi due?Perché non elevare i vostri weekend e trascorrerli in montagna, in un hotel romantico sulla neve.
Qui non dovrete pensare a nulla, se non a portarvi dietro un paio di guanti e un piumino per andare a giocare con le palle di neve!Se invece siete una coppia più chic, non ti resta che scegliere uno chalet tra le vette, dove trascorrere le vostre giornate a bere cioccolata calda davanti a un camino acceso.
Se tu e la tua metà avete gusti esigenti, troverete quello che cercate in un hotel di lusso ad alta quota.
Niente di meglio per viziarsi che svegliarsi con una vista unica sulle vette innevate. Saranno momenti… a cinque stelle!
I consigli dei maestri di sci per portare i bambini sulla neve
Con le dovute precauzioni, almeno le prime volte. È importante che il bambino non viva la neve come un qualcosa di sgradevole. Fondamentale quindi la scelta dell’abbigliamento adatto, con tuta, guanti e scarpe impermeabili e calde.
È poi molto importante che i genitori, o chi ne fa le veci, non lascino trapelare eventuali timori e stress causati appunto dal fatto che la neve bagna, può essere sporca (ma questo dipende da dove li portate!) e fa scivolare. Le paure che i genitori apprensivi infondono ai bambini sono le più difficili da sradicare. E ricordate che spesso è meglio una giornata nuvolosa ma calda che una con il sole ma molto fredda.
2) A che età può sciare un bambino?
Se il primo contatto con la neve può avvenire anche quando il bambino non sa ancora camminare, per pensare allo sci vero e proprio invece bisognerebbe prima di tutto fare un’analisi dei comportamenti motori del piccolo nella vita di tutti i giorni.
L’età che molti indicano come ideale per cominciare a sciare è quattro anni, ma noi crediamo che non ci sia nessun problema ad anticipare i tempi se il bambino dimostra particolari abilità nei giochi di equilibrio e di movimento e dalle strutture del campo scuola cui vengono assegnati. In Francia per esempio sono molto più avanti di noi, con strutture adeguate per i bimbi, come potete vedere dalla foto sopra di Val Thorens.
3) Subito sci veri o sci giocattolo?
Se il bambino non ha ancora tre anni, ok gli sci giocattolo, da agganciare direttamente sulle scarpe doposci, che dovranno essere impermeabili, alte e abbastanza rigide.
4) Dove la prima volta?
Su un terreno pianeggiante, ampio, dove il piccolo imparerà a muoversi con gli sci ai piedi senza rischiare nulla se non una bella sederata sulla neve, da salutare con entusiasmo per fargli capire che il miglioramento tecnico passa da lì: la frase “cadendo s’impara” va benissimo.
Dopo un po’ di pratica sarà possibile portarlo su un leggero pendio, dove gli sci cominceranno a farlo scivolare piano piano. Non frenate il suo istinto, lasciatelo fare: non rischierà nulla se non qualche caduta senza conseguenze.
5) E se il bambino ha più di tre anni?
Allora bisogna comprare gli sci e gli scarponi “veri” facendo molta attenzione alla misura, che per gli sci non deve assolutamente superare l’altezza stessa del bambino (70/80 cm è l’ideale per iniziare) e per gli scarponi deve essere di pochissimo più grande di quella del piede.
6) Come e con chi farlo imparare?
Specialmente all’inizio (ma dovrebbe essere sempre così!) lo sci non deve essere una noia, ma solo un gioco divertente: quindi no assoluto a difficili spiegazioni tecniche del tipo “Fai l’angolazione, distenditi, ruota le spalle”. La cosa migliore sarebbe mandare il bambino alla scuola di sci chiedendo un maestro, meglio se specializzato in bambini, in grado di offrirgli l’esempio tecnico da imitare (i piccoli imparano quasi esclusivamente per imitazione) cosa che in Italia è difficilissimo trovare.
7) Lezioni singole o collettive?
Dipende molto dal carattere del bambino: se l’idea di sciare sembra non esaltarlo, meglio la collettiva perché in compagnia di altri bambini si divertirà di più e sarà più stimolato. Se invece ha molta voglia di provare e fretta di progredire, allora sarà meglio la singola, nella quale sarà seguito più da vicino.
E quanto lunghe? Un’ora, massimo due per i più piccoli al giorno se la lezione è singola, poco di più se è collettiva.
Le tre ore di classe in ogni caso sono troppe almeno fino ai cinque anni.
8) E se il bambino è iscritto allo sci club?
Per ciò che riguarda la scelta dell’attrezzatura diventa tutto più semplice, in quanto gli allenatori, conoscendo gli “atleti” uno per uno, sapranno dare i consigli migliori.
Per ciò che invece riguarda il tipo di insegnamento proposto, vi consigliamo di diffidare di quei maestri che non li fanno divertire, li spingono fra i pali di un tracciato esigendo da loro grinta e velocitè. Magari arriveranno buoni risultati alle prime garette, ma è certo che il bambino crescerà con pochi difetti di base e rischierà di stufarsi dello sci molto presto. Lo sci è divertimento prima cosa, perciò molto campo libero, salti, gobbe, boschetti.
9) Quando lo sci con i genitori?
Dipende tutto da loro e proprio per quello detto poco sopra, che all’inizio lo sci deve essere soprattutto un gioco e divertimento, dipende più dalla loro pazienza e fantasia che dalle abilità tecniche specifiche.
Per ottimizzare l’apprendimento dei bambini, alla lezione con il maestro andrebbe infatti abbinata qualche discesa da fare in famiglia, in modo che il bambino possa mostrare ai suoi cari i progressi compiuti e ricevere i loro complimenti, sempre molto incoraggianti e importanti.
Se proprio i genitori ritengono di avere difetti tecnici gravi che il bambino potrebbe imitare, evitino di sciare davanti al gruppo, magari gridando “Guarda me!”: un minimo di autocritica è necessaria sempre.
10) E se il bambino ha paura?
Siamo spesso noi adulti ad inculcare paure nei bambini, che istintivamente non ne hanno. Attento! e frena! Non fare la fresca, è pericolosa, sono parole che sulla neve non dovreste mai usare.
L’importante, naturalmente, è non fare affrontare al bambino situazioni pericolose tipo le piste troppo affollate o troppo difficili per le sue capacità.
Se invece il vostro piccolo è naturalmente pauroso, proponetegli lo sci in modo molto graduale, facendogli fare solo quello che si sente senza mai spingerlo oltre i suoi limiti. Attenzione però: sta a voi far sì che non ci siano troppi limiti.
11) E se il bambino è troppo spericolato?
Dovrà essere messo in guardia sui pericoli, per sé e per gli altri, dei suoi eventuali comportamenti. Ma questo vale sulle piste di sci come al parco giochi, e addirittura in casa.
12) Come vestire un bambino sulla neve?
Il dubbio più comune è: tuta intera o completo due pezzi?
Prima di decidere, sappiate che la prima, certo più calda e garanzia di copertura totale, è decisamente più scomoda quando si tratta di fare la pipì e più limitata in caso di temperature variabili (ad esempio, quando le giornate diventano più calde il bambino non potrà togliersi solo la giacca e magari suderà). Inoltre à meno sfruttabile anche in altre occasioni.
Per chi passa tanti giorni in montagna con i bambini, l’ideale è di avere sia la tuta che il due pezzi. Anche perché, se nel pomeriggio i bambini continuano a giocare all’aperto, la tuta usata per lo sci sarà bagnata e quindi inservibile.
13) Quanto devono essere lunghi gli sci?
bambino è molto alto, in ogni caso lo sci deve essere più basso del bambino) si potrà poi aumentare gradualmente passando ai 90-100 che vanno bene fino ai 6 anni. Andando avanti con l’età e con la crescita, ricordate di fare cambiamenti sempre molto graduali (no ad esempio all’aumento di 20 o più cm da una stagione all’altra, a meno che la crescita, in altezza e forza fisica, non sia stata di analoghe proporzioni) e di badare che comunque gli sci non superino mai di molto l’altezza del bambino, almeno fino a quando questo non avrà compiuto 12 anni. A quel punto, come detto prima, molto dipenderà dallo sviluppo fisico di ognuno. La regola generale è, per sciatori “turistici” che non fanno agonismo, di avere gli sci circa 10 cm più alti del proprio corpo.
In caso di sci molto sciancrati (modelli slalom carve o fun), scorciare ulteriormente. Per gli ottimi sciatori o per quelli che fanno gare ed hanno più di 12 anni, lo sci può superare di 10-15 cm l’altezza del proprio corpo.
14) E i bastoncini?
Dipende dalla statura dei bambini, che impugnandoli stando in piedi senza sci devono avere l’articolazione del gomito piegata a 90° e l’avambraccio parallelo al terreno.
15) Di cosa tenere conto quanto si compra uno scarpone?
Non sempre ci si può fidare delle sensazioni dei più piccoli, comunque importanti.
Per questo, dovrete valutare personalmente se la misura è quella giusta. Per farlo togliete la scarpetta dallo scafo in fase di prova e toccate dove arriva il piede, sul quale avrete messo un tipo di calza simile a quella che poi il bambino userà per andare a sciare. Non comprate mai scarponi troppo grandi (o troppo piccoli) ed evitate quelli più pesanti e rigidi per bambini mingherlini.
Il bambino deve sentirsi a suo agio e in posizione il più possibile naturale, leggermente inclinata in avanti.
Gli scarponi devono essere morbidi, ma allo stesso tempo sostenere le caviglie dei mini sciatori: per bambini bravi e robusti sono sempre preferibili quelli con i ganci.
16) I bambini devono essere informati sul funzionamento della loro attrezzatura?
Sì, è molto importante che siano in grado di agganciare e sganciare da soli gli attacchi e gli scarponi.
17) I bambini devono usare il casco?
Assolutamente sì, il casco è obbligatorio per i bambini che sciano. Imporglielo non dovrebbe essere un problema, visto che ormai tutti lo usano e, si sa, quello che fanno gli altri va sempre bene.
Il casco dovrà essere omologato, della misura giusta (chiuso non deve muoversi sulla testa del bambino, tantomeno sfilarsi se tirato verso l’avanti o l’indietro), facile da allacciare e slacciare, comodo senza creare pressioni nella zona delle orecchie e della fronte.
18) Quali occhiali scegliere?
È provato che la maggior parte dei bambini non ama quelli a stanghetta. Optate quindi in ogni caso per la mascherina che si adatta molto meglio al casco, protegge meglio dal freddo, offre un riparo per il viso in caso di caduta ed è insostituibile in caso di brutto tempo. E dato che i bambini hanno generalmente poca cura per le loro cose, ricordate loro che le lenti di ricambio sono costose e che sarebbe bene, dopo l’uso, infilare la maschera nell’apposita busta o almeno in tasca.
19) Quali guanti scegliere?
Per i più piccoli e i più freddolosi vanno consigliate le prime, per quelli invece che ambiscono a migliori prestazioni va meglio il guanto con le dita.
Per i guanti, come per la tuta, è bene non puntare troppo al risparmio: la qualità è fondamentale per garantire calore e impermeabilità, tanto più che i bambini, molto più che gli adulti, giocano con la neve in ogni momento.
20) Visto che lo sci non è un dovere, come l’andare a scuola o il mangiare o il lavarsi, non obbligate mai un bambino a sciare se lui dimostra di non averne voglia.
Prima di rinunciare cercate comunque di convincerlo che lo sci è un divertimento, che il freddo non è poi così terribile, che la paura si può vincere con la pratica. Se proprio lui non molla, non insistete più, ma lasciategli sci e bastoncini in bella vista: magari sarà poi lui a chiedervi di provarci. A quel punto, se sarete voi a non averne più voglia, assecondate il suo desiderio senza “vendicarvi” del suo rifiuto precedente.
Quando affidate vostro figlio al maestro, non interferite nel suo lavoro, state alla larga e, nel caso abbiate qualcosa di negativo da fare notare, non fatelo davanti al bambino. Nel caso in cui l’operato del maestro non vi soddisfacesse (bambini scontenti) chiedetene la sostituzione alla scuola di sci.
Ricordate che non esistono due bambini uguali, che persino fratelli e sorelle cresciuti
assieme ed educati allo stesso modo possono reagire alle novità, come lo sci, in modo del tutto diverso e vanno quindi trattati di conseguenza.
Evitate di mettere in competizione fra loro i vostri figli, cercate solo di stimolarli reciprocamente con i loro comportamenti positivi.
5 Consigli per vestire i bambini sulla neve:
Utili per ripararsi dal freddo e giocare in tutta comodità, senza sudare e doversi cambiare da capo a piedi a metà giornata.La neve mette allegria, bianca e soffice com’è fa venire voglia di sentirne il gusto. L’abbiamo assaggiata tutti almeno una volta, diciamolo. Ma attenzione al pancino, mangiare neve in quantità non è una buona idea. Dev’essere pulita e incontaminata, altrimenti molto meglio una barretta di cioccolato o frutta secca.
COME CI DOBBIAMO VESTIRE PER STARE COMODI E GIOCARE SULLA NEVE?
Se avete scelto un weekend o una settimana bianca in montagna sulla neve con i bambini basterà un piccolo pendio per scatenare la voglia di scivolare e improvvisare qualche gioco. Una giornata sulle piste da sci offre spesso la possibilità di slittare e giocare nei parchi divertimento. Con qualche accorgimento possiamo vivere in tranquillità questa meravigliosa esperienza e tornare a casa con un bambino stanco, contento e asciutto
COME SCEGLIERE UNA TUTA DA SCI PER I BAMBINI?
Quando si gioca è meglio stare comodi Se scegliamo una tuta da sci intera saremo tranquilli che non entri la neve e la schiena rimanga asciutta. Se abbiamo una tuta da neve spezzata – pantalone e giacca a vento – il pantalone dovrebbe essere una salopette in modo da proteggere pancia e schiena. In ogni caso meglio scegliere pantaloni imbottiti e impermeabili.
COSA METTERE SOTTO LA TUTA DA SCI?
Se scegliete biancheria termica siete a posto. La calzamaglia e la canotta termica a manica lunga (caldo cotone o materiali termici) oltre a un buon paio di calzettoni sono perfetti per trascorrere una giornata sulla neve.
MEGLIO SCARPONI O SCARPONCINI IN MONTAGNA D’INVERNO?
Spezzata o intera? L’importante è che tenga coperti schiena e pancia Quando scegliete gli scarponcini (d’inverno devono essere impermeabili) o gli scarponi da sci meglio avere l’accortezza di provarli (prima dell’acquisto o del noleggio) con i calzettoni da sci. In genere sono più grossi dei calzetti normali e prendono spazio. Scegliete un numero comodo (mezzo numero in più per esempio) in modo da tenere caldi i piedini.
QUALI ACCESSORI SCEGLIERE PER GIOCARE SULLA NEVE?
Per ripararsi dal freddo e godersi una giornata sulla neve con i bambini bastano pochi accessori. Un berretto, che copra anche le orecchie, uno scaldacollo (più pratico della sciarpa) e i guanti. Quando scegliete i guanti, preferiteli un po’ abbondanti sulle dita: starete caldi e comodi. Portatevi degli occhiali protettivi, perché la neve potenzia il riflesso del sole. Per la stessa ragione è bene mettere una buona crema solare protettiva, anche se la giornata non fosse particolarmente soleggiata.
È VERO CHE IL CASCO È INDISPENSABILE SULLE PISTE?
Sugli sci, come sulle piste da slittino, il casco è obbligatorio per chi ha meno di 14 anni. Valutate se acquistarne uno o noleggiarlo nei negozi specializzati. Nelle stazioni a valle dei comprensori sciistici delle Dolomiti potete trovare un punto vendita che propone anche il noleggio delle attrezzature.Ricordate che se i bambini giocano nella neve, corrono e si muovono è meglio non esagerare con il vestiario per non farli sudare. Di solito i bambini sopportano meglio degli adulti il freddo, beati loro. Fate solo attenzione che non stiano troppo tempo fermi al freddo o che non abbiano indumenti bagnati a contatto con la pelle. Se fate una sosta in un rifugio o al chiuso, togliete qualche strato per evitare sbalzi di temperatura all’uscita.