Neve
Le più belle località sciistiche
Dalle Alpi agli Appennini, tantissima neve.
Da Cortina a Roccaraso, ecco le 20 località sciistiche in Italia da non perdere!
Di neve tra novembre e dicembre ne è caduta veramente tanta.
Così, gran parte delle piste da sci sono pronte per accogliere sia i patiti delle discese a tutta velocità, sia chi indossa per la prima volta stretti scarponi e lunghi sci.
Ti proponiamo, 20 tra le località sciistiche più belle in Italia, dove scivolare lungo un pendio e godersi magnifici paesaggi.
VENETO
1. Cortina (Belluno):
Cortina non è solo una delle località più glamour del turismo invernale.
Offre, infatti, 140 km di piste magnifiche e talvolta difficili.
Scia lungo la Pista Olympia delle Tofane dove si svolgono le gare di Coppa del Mondo o scivola lungo la Pista nera Focella Rossa con il cuore a mille. Gli amanti del fondo troveranno anche piste ad anello nella valle e la connessione con Dobbiaco.
TRENTINO
2. Madonna di Campiglio (Trento ):
Madonna di Campiglio è certamente la migliore località sciistica del Trentino nell’incredibile scenario delle Dolomiti del Brenta.
I collegamenti con Pizolo, Folgarida e Marilleva permettono di sciare su 150 km di piste e 40 km per lo sci nordico. Inoltre, imperdibile l’ampio snow park per i freestyler.
Madonna di Campiglio, la rinomata destinazione sciistica sulle Dolimiti del Brenta.
E’ il gioiello della Val di Fassa, incastonata fra importanti gruppi dolomitici, dal quale, grazie al Circuito Sellaronda, è possibile raggiungere la Val Gardena con gli sci ai piedi.
Cinta dalle cime maestose della Marmolada, del Sassolungo e del Gruppo del Sella, Canazei fa parte della Ladinia dolomitica, zona in cui tutt’oggi abita una minoranza di lingua ladina.
Tante le possibilità per sciare, dall’area sciistica compresa tra il Col Rodella e il Belvedere e i collegamenti con il comprensorio della Sellaronda.
La Val di Fassa ha numerosi impianti inseriti nel Carosello Dolomiti Superski.
4. Folgaria (Trento):
Durante la grande guerra, nei pressi dell’antico comune di Folgaria, si trovava il confine tra Italia e impero austro-ungarico.
Ancora oggi, si può visitare ciò che resta delle strutture utilizzate a scopi difensivi durante il conflitto.
Ma Folgaria richiama turisti soprattutto per la sua ricca offerta sciistica.
Da qui, infatti, è possibile sciare nella Skiarea Alpe Cimbra con ben 104 km di piste.
La meta è inoltre Ideale anche per le discese sullo slittino e per gli amanti dello sci di fondo.
ALTO ADIGE
5. Corvara, Alta Badia (Bolzano):
Sorta in una conca alle pendici del monte Sassongher, a un’altitudine di 1568 metri, Corvara è tradizionalmente una delle mete turistiche più ambite dell’Alta Badia, sia d’inverno sia d’estate.
Il centro della località, molto grazioso, vanta hotel, ristoranti e negozi esclusivi, gustose pasticcerie e vivaci locali per la vita notturna vita notturna.
Gli appassionati di sci, poi, non si possono certo lamentare: oltre a una ricca offerta di piste, tra cui le impegnative Vallon – Boè e Col Alt, la zona regala la possibilità del mitico giro Sellaronda.
6. La Villa, Alta Badia (Bolzano):
La parte antica di La Villa, detta La Ila Alta, offre diversi punti di interesse storico, come il Castel Colz, il castello rinascimentale chiamato dagli abitanti La Gran Ciasa e la Chiesa parrocchiale dedicata a Santa Maria Assunta.
Sopra la località, si snoda la celebre pista della Gran Risa, che richiede una certa preparazione tecnica e fa parte di uno dei più bei comprensori sciistici italiani, quello dell’Alta Badia.
La maggior parte dei tracciati è comunque abbastanza semplice e alcuni di essi tagliano magnifici boschi di larici. Grazie alle varie connessioni come la Sellaronda, è possibile cambiare piste e scenario ogni giorno.
7. San Vigilio di Marebbe, Valle di Mareo (Bolzano):
In un’altra delle meravigliose valli della provincia di Bolzano, la valle di Mareo, laterale della Val Badia, spunta San Vigilio di Marebbe.
Lo scenario è mozzafiato: la località, infatti, si è sviluppata una conca, sovrastata da quattro cime che superano i 2000 metri (Plan de Corones, Pizzo delle Pietre, Paraccia e il monte Pares) e dai 1700 metri del Piz de Plaies.
La località, che annovera una chiesa di origini gotiche, rimaneggiata in stile rococò verso la fine del ‘700, è una delle porte d’accesso a Plan de Corones, uno dei centri sciistici più moderni e confortevoli di tutto l’arco alpino, dotato di ben 115 km di piste.
8. Ortisei, Val Gardena (Bolzano):
La patria dello sci alpino è certamente la Val Gardena, in Alto Adige.
Il comprensorio offre piste impegnative all’ombra del Sasso Lungo.
Da Ortisei, il centro abitato principale e più densamente popolato della Valle, si può raggiunge la magnifica Alpe di Siusi con le sue ampie piste.
9.San Candido, Alta Pusteria (Bolzano):
A sud delle Dolomiti di Sesto e del Parco naturale delle Tre Cime di Lavaredo, s’incontra un’altra meta classica del turismo sciistico in Alto Adige: San Candido.
La località, che risale a circa il 1000 a.C., presenta alcuni luoghi di interesse culturale, come la chiesa romanica di San Michele, ristrutturata in stile barocco nel corso del ‘700, il Museo della Collegiata cittadina e lo spazio museale dedicato alle Dolomiti.
Divertimento ed emozioni sulla neve sono, invece, garantite dall’accesso al Comprensorio 3 Zinnen (Tre Cime), che si trova sul versante altoatesino delle Dolomiti di Sesto, un tempo denominato “Alta Pusteria”.
Il comprensorio sciistico va da San Candido, fino a Padola, in Cadore.
Al centro, gli impianti del Monte Elmo e quelli del Croda Rossa sono connessi con nuove cabinovie.
Per un totale di quasi 90 km di piste.Il Croda Rossa (Comprensorio 3 Zinnen)
10.Obereggen, Val d’Elga (Bolzano)Obereggen, toponimo attestato per la prima volta già nel 1330 come Oberhechen e poi nel 1767 come Ober Eggen, oggi nel comune di Nova Ponente, è la principale località del Comprensorio Ski Center Latemar, in Val d’Elga.
Gli impianti permettono di sciare su 48 km di piste, in genere di media difficoltà.
È anche possibile dilettarsi sugli sci in notturna su un tracciato di 2.5 km o sulla pista degli slittini.
11. Livigno (Sondrio):
Livigno è uno dei centri sciistici più importanti della Lombardia con 115 km di piste.
Grazie a temperature piuttosto rigide, puoi sciare da fine novembre ai primi giorni di maggio.
Ci sono anche 30 km di piste da fondo dove puoi anche praticare il biathlon.
12. Ponte di Legno (Brescia):
Ponte di Legno, le cui origini risalgono all’VIII secolo d.C., è oggi il centro nevralgico del Comprensorio Adamello Ski. Da qui puoi raggiungere, grazie a un’ovovia, il Passo del Tonale e godere di una lunghissima stagione sciistica.
Ci sono poi quasi 40 km di piste per i fondisti.
PIEMONTE
13. Sestriere (Torino):Sestriere, noto come il comune più alto d’Italia, è sicuramente la località piemontese più famosa. Fa capo ad un comprensorio, adatto a sciatori di ogni livello, con piste nere in quota e piste più facili nell’area più bassa, per un totale di 164 km.
Imperdibile, ma solo per gli esperti, la pista Kandahar, illuminata di notte.
14.Sestriere: è la destinazione sciistica più importante in Piemonte
In alta Val Sesia, ai piedi del Monte Rosa, c’è l’importante centro sciistico di Alagna.
La località è considerata il paradiso dei freerider. È il luogo ideale anche per chi vuole coniugare il piacere della discesa con quello del paesaggio.
Il Corso di Alagna in Valsesia e la Punta Grober illuminata dal sole sullo sfondo.
15.Courmayeur (Aosta):
Secondo comune più esteso della della Valle d’Aosta, Courmayeur si adagia in una conca, tra abeti e larici, ai piedi del re delle Alpi, il Monte Bianco.
Alberghi di lusso, boutique alla moda, ristoranti escusivi e caffé storici fanno del suo centro il più glamour della regione e i vicini villaggi conservano il sapore della tradizione.
Lo straordinario contesto naturalistico regala, poi, agli appassionati di sport invernali piste e fuoripista in abbondanza, con rifugi in quota curati in ogni dettaglio.
16Cervinia (Aosta):
Cervinia è una stazione sciistica aperta tutto l’anno grazie al ghiacciaio sotto il Monte Cervino.
Qui si può sciare per ben 350 km sfruttando anche il lato svizzero di Zermatt.
Se dalle piste il paesaggio è incredibile, lo stesso non si può dire del paese, caratterizzato da palazzi dall’aspetto poco “alpino”.
17.Il Rifugio Teodulo sulle piste di Cervinia
La Thuile è uno dei comprensori più affascinanti della Val d’Aosta, che si sviluppa attorno all’omonima rinomata stazione turistica invernale, il comune più occidentale della regione Valle d’Aosta.
Grazie alla connessione internazionale sci ai piedi con la Francia, è possibile sciare su 160 km di piste e circa 30 km per i fondisti.
Per via dell’altitudine e dell’esposizione a nord, l’innevamento è sempre garantito.
Se sei esperto puoi provare grandi emozioni sulla pista nera n. 3 Franco Berthod.18. Pila (Aosta)
Pila è una magnifica località sciistica nei pressi di Aosta.
Dalla città una cabinovia conduce, in 17 minuti, direttamente alle piste.
Mai eccessivamente impegnative, sono veloci e divertenti.
La parte più bassa è particolarmente adatta a bambini e principianti, mentre le piste in altitudine garantiscono gran divertimento ai più esperti e un paesaggio magnifico oltre i 2.500 metri su tutta la Val d’Aosta.
18.Pila (Aosta):
Pila è una magnifica località sciistica ad Aosta,dalla città una cabinovia conduce direttamente alle piste.
La parte più bassa è particolarmente adatta ai bambini e ai principianti,mentre le piste in altitudine garantiscono divertimento ai più esperti e un paesaggio magnifico a 2500 metri su tutta la Valle D’Aosta.
ABRUZZO
19. Ovindoli (L’Aquila):
Ovindoli è una delle principali località sciistiche del centro-sud e dell’Abruzzo, patria degli snowboarder.
Dal piazzale sale una cabinovia verso il Monte Magnola e una seggiovia da sei posti verso il Monte Freddo.
Le piste sono di varia difficoltà incluse alcune nere divertenti e non eccessivamente impegnative come il “Pistone”.
A quota 2.000 c’è anche un ampio snowpark.
A un’ora circa da Ovindoli, si può raggiungere, poi un altro importante centro sciistico abruzzese, Campo Imperatore, ubicato nei pressi dell’Aquila e nella magnifica cornice del Gran Sasso. Oggi è un comprensorio piuttosto amato dagli scialpinisti e dai freerider.
Sull’altopiano è anche possibile praticare lo sci di fondo, su 60 km di tracciato.
Prima di diventare punto di riferimento per gli sport invernali, l’Altopiano di Campo Imperatore è stato per molti secoli, una delle principali risorse di sostentamento dell’intero Abruzzo ed in particolare dei borghi limitrofi, come anche la stessa L’Aquila.
20.Roccaraso (L’Aquila)Attorno a Roccaraso, sorta intorno all’anno 1000 nei pressi del torrente Rasinus, da cui prende il nome di Rocca Rasini, si trova oggi il comprensorio sciistico più grande di tutto il centro-sud.
Ben 130 km che permettono di raggiungere, sci ai piedi, le località di Rivisondoli, Pescasseroli e Pescocostanzo.
Scuola su neve
La scuola sci è una parte fondamentale della settimana bianca o del tempo passato sulla neve.
Sì perché è la dimensione sportiva ed educativa per eccellenza che insegna ai più piccoli come sciare dal punto di vista tecnico e come farlo rimanendo in sicurezza.
Parliamo insomma di un momento che ha tante caratteristiche. Quella della socialità, quella dell’apprendimento e ovviamente anche quella del movimento e della fatica fisica.
Siccome è un ambito molto delicato, molti genitori si chiedono come scegliere la scuola sci giusta e cosa chiedere all’organismo che è un po’ un’istituzione delle nevi.
Ecco alcuni consigli pratici per orientarsi tra le tante soluzioni possibili.
Partiamo dalla figura del maestro.
Il maestro di sci è una figura molto importante della scuola e la figura umana che materialmente sta accanto ai bambini sulle piste e nel momento in cui non sono vicini ai genitori.
Ci sono maestri più burberi, molto attenti all’insegnamento della disciplina e a far applicare le regole di sicurezza in pista e ci sono maestri che pur conservando queste priorità danno anche spazio alla dimensione del divertimento. Così per capire che tipo di carattere e stile di insegnamento fa per voi, provate a chiedere tramite il passaparola a qualcuno degli altri genitori.
Magari uno di loro saprà indirizzarvi meglio verso un insegnante in particolare misurando il tutto dalla propria esperienza personale.
Importante è anche l’età del primo corso.
Diciamo che è possibile far prendere confidenza ai bimbi con la neve anche da molto piccoli, intorno ai cinque anni. Di solito anche a questa età la modalità di insegnamento è giocosa e prevede l’impiego di canzoni e momenti di socializzazione pieni di brio.
Anche a tre anni si può cominciare a far prendere confidenza ai piccoli con la montagna, anche se qui si parla soprattutto di piccoli esercizi sulla neve e non di una vera e propria discesa in pista.
Sul versante delle ore invece, gli esperti consigliano che fino ai 6/7 anni il corso debba durare più o meno due ore.
Questo perché la capacità di concentrazione non è lunga nei piccoli e per non stancarli troppo è meglio un approccio graduale allo sci.
Se vi affidate a un noleggio assicuratevi che tutta l’attrezzatura, casco incluso, siano di buona qualità e in conformità con gli standard richiesti dalla normativa.
Guida Naturalistica o Ambientale Escursionistica
E’ Guida Naturalistico o Ambientale Escursionistica chi esercita professionalmente l’attività di conduzione in sicurezza, assicurando la necessaria assistenza tecnica, di persone singole o gruppi in visita a tutto il territorio, nelle visite a parchi, riserve naturali, zone di pregio o tutela ambientale o siti di interesse ambientale così come individuate dalla legislazione vigente, fornendo notizie ed informazioni di interesse naturalistico, paesaggistico ed ambientale, antropici e culturali, senza limiti altitudinali,e senza l’uso di mezzi per la progressione; in relazione ai mezzi con cui viene esercitata l’attività nell’ambito della professione di Guida Naturalistico-ambientale, le normative regionali individuano la specifica figura professionale di chi esercita l’attività a cavallo o con altro animale o mezzo.
L’attività della guidaL’attività è svolta in genere come collaboratore di agenzie turistiche, associazioni o enti pubblici che gestiscono parchi e riserve naturali.
Le sue attività possono comprendere in aree protette e non: progettare itinerari; organizzare i percorsi di visita; divulgare e realizzare di programmi di educazione ambientale; accompagnare con un ruolo didattico; guidare il gruppo dei turisti fermandosi in corrispondenza dei punti più interessanti; illustrare le caratteristiche geologiche, faunistiche e botaniche dell’area; realizzare progetti di comunicazione, divulgazione e fruibilità per le stesse aree protetteL’attività della guida naturalistica è solitamente stagionale.
L’accesso alla professione non è uniforme ed è una professione amministrativamente disciplinata, soggetta ad abilitazione.
Come sancito da una serie di leggi, spetta alle singole regioni legiferare in tema di professioni turistiche, sia pure nel rispetto di quanto previsto dalle direttive europee in tema di libera circolazione ed equivalenza di titoli e professioni.
E’ proprio la mancanza di un riferimento legislativo nazionale univoco che ha spesso creato confusione e disparità nelle denominazioni e nelle competenze stesse delle Guide Ambientali Escursionistiche, incluso le modalità di accesso alla professione, con delle gravi incongruenze tra regione e regione che finiscono spesso per limitare il campo di azione e l’operatività della Guida Ambientale EscursionisticaAlcune regioni (ad esempio Piemonte, Friuli, Umbria, Liguria, Valle d’Aosta) si sono dotate di leggi e hanno stabilito requisiti e modalità per conseguire l’abilitazione professionale (di norma è la Regione ad occuparsi della formazione, mentre l’abilitazione è rilasciata dalla Provincia).
La tenuta degli albi o degli elenchi è affidata alle stesse Regioni o alle Province, così come la vigilanza ed il controllo, quando non delegati ai comuni.ù
Laddove è prevista, quindi, è indispensabile frequentare un apposito corso di formazione post diploma e conseguire l’abilitazione all’esercizio della professione superando l’esame finale.
In molti casi le regioni affidano la gestione dei corsi ad enti di formazione riconosciuti oppure alle Province, agli Enti Parco o alle Comunità Montane.
L’accesso ai corsi di solito è preceduto da un test attitudinale di ammissione.
Per accedere ai corsi di formazione di solito sono richiesti solo il diploma di scuola media inferiore, la maggiore età e l’idoneità psicofisica.
Sono inoltre necessarie capacità di organizzazione e pianificazione, la conoscenza di una o più lingue straniere, una conoscenza approfondita delle zone visitate da un punto di vista geologico, faunistico, botanico, ottima memoria, capacita di espressione verbale, cortesia.
E’ importante anche possedere una buona capacità comunicativa per svolgere al meglio il ruolo didattico che questa figura spesso richiede; per questo motivo alla guida naturalistica è richiesto possedere un livello di istruzione medio-alto.
La Guida Alpina
La Guida Alpina è la figura professionale riconosciuta a livello nazionale ed internazionale come unica competente e in grado di garantire una corretta frequentazione dell’ambiente montano.
Ruolo della Guida Alpina è accompagnare e far conoscere la montagna nei suoi molteplici aspetti.
La relazione profonda e consapevole con l’ambiente è il valore primario trasmesso dalle Guide Alpine a chi desidera avvicinarsi alla montagna nel modo più corretto e sereno.
Le Guide Alpine operano in tutte le attività legate all’alpinismo, quindi sono presenti in ogni stagione sul territorio montano.
L’esperienza e la familiarità con l’ambiente alpino rappresentano il grande valore che la Guida Alpina è in grado di trasmettere, al di là degli aspetti tecnici, parimenti importanti.
La Guida Alpina trasmette conoscenze tecniche, parametri di comportamento, orientamento e sensibilizza alla lettura profonda dell’ambiente, requisito primario di fruizione della montagna anche in termini di sicurezza.
Nel bagaglio formativo delle Guide Alpine vi sono conoscenze tecniche, scientifiche e didattiche.Storia delle Guide AlpineLa nascita della professione della guida alpina viene fatta coincidere con la prima ascensione del Monte Bianco nel 1786, effettuata da Jacques Balmat e Michel Gabriel Paccard.
L’anno successivo a quell’ascensione infatti Balmat calca nuovamente la vetta del rilievo in compagnia dello scienziato Horace-Bénédict de Saussure dando inizio alle prime gloriose ascensioni con guida sulle tracce dei pionieri.
A Cortina, già nel quindicesimo secolo, la Repubblica di Venezia assumeva e pagava i montanari per accompagnare i topografi ed i cartografi nelle zone dolomitiche, per tracciare il confine tra l’Austria e la Repubblica Veneziana.
Nel 1865 l’Austria ufficializzò la professione di Guida Alpina.
Si introdusse allora l’uso del “Libretto di Guida Alpina“, sul quale i ricchi signori dell’epoca potevano scrivere opinioni e commenti sulle loro salite e sulla Guida che gli accompagnava.
Esso ha sicuramente contribuito a far sì che una parte di storia dell’alpinismo sia arrivata sino a noi, e non sia andata perduta.
Il riconoscimento della professione di Guida ebbe per risultato l’arrivo dei primi esploratori delle Dolomiti: l’inglese J. Ball e la sua ascesa di Monte Pelmo nel 1857; il viennese Paul Grohmann e il suo attacco sistematico di tutte le cime dolomitiche, che iniziò nel 1860.
Questi primi esploratori furono spesso accompagnati nelle loro imprese dai locali cacciatori di camosci, tradizionalmente i veri esperti dei ripidi e pericolosi percorsi di montagna, ed essi possono essere considerati i padri della moderna guida alpina.
Cortina (sotto dominio austriaco fino al 1918) già nel 1871 contava 9 guide alpine ufficiali.
Grazie a queste prime guide Cortina divenne famosa in tutto il nord Europa come uno dei più straordinari centri per l’ alpinismo.
La Guida
L’Accompagnatore di Media Montagna (AMM) è una figura professionale abilitata a condurre singoli o gruppi su terreni escursionistici senza limiti altitudinal.
Sono esclusi i terreni dove sia necessario l’impiego, per la progressione e la sicurezza, di attrezzature alpinistiche quali corde, imbraghi, ramponi, piccozze o strumenti di autoassicurazione e comunque tutti i terreni in cui sia necessario impiegare tecniche alpinistiche.
Ma chi è davvero l’AMM?
Tracciare un profilo dell’AMM è assai difficile.
Infatti, oltre al percorso comune di formazione per il conseguimento del titolo professionale, ciascun AMM ha seguito un percorso formativo personale spesso molto differente.
Tra gli AMM ci sono, per esempio, esperti di botanica, di geologia o zoologia, ma anche di architettura, storia e/o geografia, ecc.
È possibile, però, trovare un comune filo conduttore tra gli AMM: la passione per la montagna!
Quella passione nata dal camminare insieme o da soli su sentieri, ascoltando i propri passi in un ambiente maestoso.
Quella passione che ha spinto tutti gli AMM a scegliere questa professione e a farne non solo un lavoro ma un vero e proprio modo di vivere da condividere con tutti coloro che frequentano la montagna.
L’AMM è quindi un professionista esperto, un conduttore sicuro e un amico capace di aiutarci a entrare in un mondo nuovo e per certi versi sconosciuto.
Ci aiuta a riscoprire le caratteristiche del territorio, a riappropriarci di una dimensione naturale spesso dimenticata e ritrovare un nuovo rapporto con noi stessi e gli altri.
Ma la professionalità dell’AMM non si conclude con l’accompagnamento su sentieri di montagna.
Altro aspetto fondante della professione è l’attività di Educazione Ambientale che questa figura può esercitare verso scuole, cooperative, associazioni e quant’altro con il fine ultimo di valorizzare il patrimonio ambientale presente in una data zona.
Inoltre, è un partner fondamentale nei progetti di comunicazione, divulgazione e fruibilità dei territori stessi.
L’AMM, infatti, è parte integrante di quel processo noto come turismo sostenibile e responsabile e contribuisce allo sviluppo della vita economica e sociale delle comunità locali, nel rispetto dell’ambiente e delle culture del territorio, favorendo l’interazione tra l’attività turistica, le comunità stesse e i viaggiatori-escursionisti.
Gli AMM sono le voci per eccellenza del turismo verde, ecocompatibile e sostenibile.
La loro attività favorisce un turismo d’eccellenza caratterizzato da un’alta qualità ambientale, all’insegna della cultura e delle specificità locali.
In sostanza, l’AMM è una vera e propria guida escursionistica le cui competenze si esprimono in molteplici livelli.
Alla conoscenza dell’ambiente montano, ottenuta attraverso l’approfondimento teorico, lo studio del territorio e la frequentazione costante della montagna si affianca una competenza sulle tecniche di camminata, dei materiali e degli strumenti che si impiegano nella progressione escursionistica.
Significative, inoltre, sono le nozioni teoriche su argomenti naturalistici (zoologia, botanica, geologia) e culturali (elementi di storia, arte, cultura e tradizioni locali) da condividere durante l’escursione.
Tutto questo senza tralasciare la sicurezza, espressa attraverso nozioni di medicina sportiva e di montagna, primo soccorso, ottima conoscenza dell’ambiente montano, grande esperienza e importanti capacità di orientamento.
Gli Accompagnatori AMM. accompagnano nelle escursioni e nei trekking.
Sono profondi conoscitori dell’ambiente montano.
Insegnano il rispetto per la natura.
Sono professionisti iscritti negli elenchi speciali dei Collegi Regionali e Provinciali delle Guide Alpine.
Sono dotati di un tesserino di riconoscimento.
Sono stati abilitati dopo un percorso formativo di durata e livello elevato.
ABBIGLIAMENTO
L’abbigliamento da sci per bambino e tutta la relativa attrezzatura e accessori da sci é un acquisto che mette a dura prova sia la pazienza della mamma e anche il portafogli.
L’offerta di abbigliamento sportivo da sci per bambino è davvero ampia.
Pantaloni da sci, giacche a vento, sci, caschi e copricaschi, occhiali, guanti da sci, scarponi da sci, doposci, maglie morbide in pile oppure in altri materiali tecnici, traspiranti e caldi.
E ancora calzamaglie da sci e magliette underwear…
Risultato?
Uno stipendio intero potrebbe prendere il volo solo per questo shopping di abbigliamento per bambino. Con il rischio concreto, poi, di utilizzare tutto questi abiti da sci per bambino solo per pochi giorni, per poi dover dare via tutto e ricominciare da capo l’anno successivo!
Abbigliamento da sci per bambino
Ma che cosa è davvero necessario, per la settimana bianca con il vostro bambino? E come fare per non sprecare e fare uno shopping consapevole e responsabile per il vostro bambino?
Casco e scarponi sono ovviamente necessari.Presso un negoziante in città ben fornito e di vostra fiducia, molto più conveniente di un noleggio settimanale in una località sciistica.E su questo davvero non ci piove.I doposci invogliano all’acquisto, morbidi e caldi come sembrano, ma delle buone scarpe da neve per bambini saranno un investimento migliore, che potrete sfruttare anche in altre occasioni.
Prendete pure una taglia comoda e utilizzate la vostra biacheria termica da sci almeno per due anni.
Abbigliamento da sic per i bambini
Per i calzettoni,caldi e coloratissimi, che il mio bambino ha portato anche in città, nelle giornate più fredde.
Sui guanti meglio investire meno… si perdono continuamente in giro e, ovviamente, la taglia cambia di anno in anno.
In fine, la tuta o pantaloni da sci con giacca a vento da sci.
I bambini, infatti, crescono ed il mio cucciolo avrebbe sfruttato poco il suo abbigliamento da sci per bambino, e noi mamme bio sappiamo bene che i nostri acquisti devono durare nel tempo!
La particolarità dei pantaloni e giacche da sci Suku Suku é che sono allungabili!
Hai capito bene. Non dovrai più acquistare tuta o pantaloni da sci nuovi ogni anno, perché il tuo bambino potrà indossare li stessi per quattro anni di fila.
Basta allungare o tirare le coulisses interne e il gioco é fatto!
Inoltre le giacche ed i pantaloni da sci Suku Suku di Phenix hanno colori bellissimi, che i vostri bambini adoreranno. Vorranno, poi, sicuramente portarli anche per andare a scuola o per le altre vostre attività all’aperto.
Non è un brand certamente economico, ma acquistare una tuta da sci per i bambini e farla indossare loro per almeno 4 anni è sicuramente un risparmio.
O no?
- Scarpe da neve o scarpe da trekking invece dei doposci;
- Guanti;
- Tuta da sci;
ABBIGLIAMENTO
COME VESTIRSI SULLA NEVE
L’abbigliamento giusto è una delle cose più importanti in una settimana bianca o per in una giornata sulla neve. Senza l’abbigliamento adatto infatti si rischia di banarsi e di avere troppo freddo per godersi la neve, gli sport e le attività da fare in montagna.
Qui di seguito abbiamo scritto una guida completa all’abbigliamento ideale per andare sulla neve, partendo dall’intimo, passando per lo strato intermedio e arrivando agli scarponi da neve, guanti e cappello.
- INTIMO
La biancheria intima che si usa per andare sulla neve deve essere assolutamente traspirante per permettere la sudorazione e lasciar respirare la pelle. Evitate di indossare biancheria in cotone, ma preferite i materiali tecnici di ultima generazione che oltre a lasciar respirare la pelle si asciugano in fretta.
- STRATO INTERMEDIO
Pile, camicia di flanella e maglietta termica sono ideali per lo strato intermedio e ideali da togliere quando le temeprature aumentano e si ha caldo.
- STRATO SUPERIORE
Il Soft Shel è un tipo di tessuto particolarmente indicato per quelle attività che richiedono un’ampia libertà di movimento, costituito da 3 diversi strati sovrapposti che riescono a creare una combinazione unica di tessuto traspirante, resistente, impermeabile e che mantiene la temperatura.
Una giacca in softshell è adatta per le giornate calde o con doppia maglia termica di sotto, ma non è adatta alle giornate senza sole o ventose in cui continua a non esistere niente di meglio di una giacca da neve classica ed imbottita dentro e impermeabile fuori. Le tipiche rifiniture in vita e ai polsi non fanno passare la neve.
I pantaloni è importante che siano impermeabili e che diano una buoan possibilità di moviemnto. Anche in questo caso va bene il softshell con una calza termica sotto.
- SCARPONI DA NEVE
La suola degli scarponi da neve deve essere adatta a camminare sui terreni scivolosi.
La tomaia deve essere traspirante, ma anche impermeabile all’acqua/neve e gli scarponi devono essere alti per non lasciare che la neve si infili nelle scarpe e nei calzini.
Guanti anch’essi impermeabili (ottimi quelli termici o di lana da indossare sotto quelli impermeabili).
Mascherina per gli occhi e cappello terminano la lista.
Ultimo consiglio, non vestitevi tropo pesanti.
Sciando si suda, l’importante è rimanere asciutti!
Bastano una maglietta termica con una canottiera calda e calzamaglia di lana sotto i pantaloni solo per i più freddolosi.
COSE DA SAPERE
- Scelta della località
La scelta della stazione sciistica è importante. Bene optare per un comprensorio con piste da sci di bassa e media difficoltà, non troppo affollato e adatto ai principianti.
In Abruzzo sono perfette le località di Ovindoli e Campo Imperatore. Pescasseroli risponde alle stesse caratteristiche e tra tutte è la più economica.
Il Piemonte è ricchissimo di stazione sciistiche adatte alle famiglie e agli sciatori in erba (tutte le info su Sciare in Piemonte).
Limone Piemontese per esempio offre piste ben esposte e soleggiate, con ottima neve e pendenze adatte.
Anche il Friuli è perfetto in questo senso: piccoli comprensori e, oltre alla neve, tradizione, borghi e eventi gastronomici da non perdere.
Le Dolomiti sono la scelta adatta a chi vuole innamorarsi della montagna e non bada troppo alle spese. I prezzi sono più alti che altrove, compresi quelli dello skipass.
Considerate però che è difficile sfruttare i km e km di piste che offrono i comprensori delle Dolomiti, del Monte Rosa o del Monte Bianco, durante la vostra prima settimana bianca. I paesaggi e le atmosfere però saranno capaci di chiamarvi senza dubbio ad una seconda esperienza.
Sci o Snowboard?
È vero che ognuno ha le proprie idee riguardo allo snowboard.
Ma a prescindere dalle diverse opinioni che si trovavano su internet, quanto detto sopra ha del vero.
Con lo sci, le tecniche per i principianti sono suddivise in fasi assolutamente gestibili.
Tuttavia, perfezionare le abilità sciistiche si dimostra essere un ben piú impegnativo in quanto dipende dal fattore tecnica. Allo stesso tempo con lo snowboard, all’inizio avrai difficoltá nel curvare, ma una volta imparato, puoi facilmente passare al livello intermedio e esperto, soprattutto se ti senti sicuro e hai sete di adrenalina.
Ora che hai una panoramica della complessità dei due sport, scaviamo un po ‘più a fondo. Speriamo che alla fine di questo articolo, saprai cosa è più facile, sciare o andare sullo snowboard!
Cosa Aspettarsi Durante Le Lezioni Per Principianti
Sci
Durante la tua prima settimana di lezioni, ti divertirai. Se sei come la maggior parte delle persone, raccoglierai le basi molto velocemente. Dopo la prima sessione, sarai in grado di fare alcune curve sulle piste per principianti. E alla fine della prima settimana, la tua abilità avrá raggiunto a livello di pendenza intermedio / blu. Quello che aiuta è il fatto che le tue gambe sono separate. In quanto tale, sulle piste per principianti (basse velocità), puoi sempre riacquistare il tuo equilibrio muovendo una gamba. È un pó come imparare a camminare, ma con gli sci.
Snowboard
Con lo snowboard, le cose sono un po’ diverse. Durante le tue prime 3 sessioni, devi essere pronto a cadere spesso. Ti sentirai come se lo snowboard non fosse lo sport per te. Ad ogni caduta, ti sentirai sempre piú vicino a dire basta. Ma prima di farlo, spronati a fare un ulteriore tentativo, e un altro, e un altro, finché finalmente non ci riesci. C’è sempre luce alla fine del tunnel. Per la maggior parte delle persone, ci vogliono un paio di giorni prima che scatti quel qualcosa e si inizino a fare progressi reali.
Mentre ti prepari per le tue prime sessioni, meglio investire in qualche protezione. Queste ammortizzano e ti proteggono durante le cadute. È possibile ottenere pantaloncini protettivi, protezioni per i l fianchi e la schiena e alcune ginocchiere.
Ma perché è più difficile? Lo snowboard richiede che tu tenga i piedi attaccati alla tavola. Questo è restrittivo e abbastanza strano in un primo momento, ma poco a poco ne avrete la visione completa. Inoltre, si va sullo snowboard di lato. Ciò significa che gli snowboarder hanno una visione periferica limitata (circa il 50%) e ci vuole del tempo per abituarsi.
Livelli Di Avanzamento
Sci
Per gli sciatori principianti, il vero lavoro inizia dopo la prima o la seconda sessione (chiamiamola la fase della luna di miele), e di solito, costruire le abilitá di base potrebbe richiedere un pó tempo. Ecco perché. Inizialmente, avere le gambe separate è un vantaggio, ti aiuta offrendoti equilibrio. Tuttavia, diventa un problema quando devi imparare come coordinare i movimenti delle tue gambe – spostarle in armonia ed in modo simmetrico. Padroneggiare questo richiede un po ‘di tempo.
Snowboard
Una volta che uno snowboarder supera gli ostacoli che abbiamo menzionato nella fase della luna di miele, i progressi si notano con facilitá. Quello che inizialmente era un ostacolo, si trasforma in un vantaggio. Con lo snowboard, ciò che impari nelle fasi iniziali non cambia. Le basi rimangono le stesse anche nei livelli esperti. Quindi, una volta che ti sei abituato alla sensazione strana di avere i piedi attaccati a uno snowboard, hai praticamente capito tutto. Ciò che serve ora è migliorare l’equilibrio e aumentare la velocità.
Livelli Di Fitness
Che tu voglia sciare o fare snowboard, dovrai essere assolutamente in forma. Per i principianti, lo sci richiede uno sforzo sulle cosce e sulle gambe mentre lo snowboard richiede un po ‘più di forza dei muscoli centrale in quanto è la parte superiore del corpo ad essere coinvolta nel bilanciamento e nella rotazione. Di seguito sono riportati alcuni consigli per gli esercizi utili per lo snowboard e sci:
Sci
Il ciclismo è una delle migliori opzioni. Questo perché aiuta a rafforzare le gambe e ha meno impatto sulle articolazioni e sulle ginocchia rispetto alla corsa.
Snowboard
Si raccomandano esercizi che rinforzino i muscoli centrali concentrandosi sulla parte bassa della schiena e sui muscoli addominali. Questi includono pilates, paddle boarding e semplici crunch.
Nota che dal momento che durante la fase di apprendimento potrai cadere molto spesso, farai meglio ad essere in ottima forma fisica, altrimenti sará difficile superare la prima settimana
Comfort
Per quanto riguarda il comfort, lo snowboard è il vincitore – non c’è dubbio.
Sci
Gli scarponi da sci sono di gran lunga gli scarponi più scomodi di sempre. Camminare indossandoli è dolore allo stato puro.
Snowboard
Gli scarponi da snowboard sono più morbidi, il che rende camminarci molto piú facile e comodo. E infine, quando si fa snowboard, tutto ciò che devi portare con te è il tuo snowboard. Le giacche snowboard sono normalmente leggermente più lunghe delle giacche sci e i pantaloni snowboard tendono ad essere più aderenti rispetto ai pantaloni sci, portando a un maggiore comfort e una protezione extra sul retro se cadi o ti fermi per riposarti rimanendo attaccato alla tavola. Tuttavia, non vi è alcun motivo per cui non si possa indossare una giacca da snowboard per sciare e viceversa. Gli stili cambiano ogni anno, rendendo entrambe le versioni in alcuni casi indentiche.
Quando Puoi Andare Fuori Pista
Fuori pista significa semplicemente sciare o fare snowboard sulla neve fresca e incontaminata. Le tecniche di snowboard e sci sono leggermente diverse per il fuori pista rispetto alle discese sulle pista. Indipendentemente dal fatto che tu stia praticando lo snowboard o lo sci, lo sport fuori pista può essere pericoloso.
Sci
Non dovresti osare andare fuori pista prima di avere totale padronanza dello sport e delle tue abilità sciistiche. C’è un motivo per cui le piste fuoripista sono consigliate solo agli sciatori esperti.
Snowboard
Data la natura basilare delle tecniche di snowboard, puoi andare fuori pista anche a livello di uno snowboarder intermedio. Ma anche così, devi essere super sicuro delle tue capacità.
Cosa Puoi Fare Davvero Sugli Sci o Sullo Snowboard?
I tricks che per snowboard o sugli sci dipendono dal tuo livello di abilità. Tuttavia, prima di iniziare a essere creativo, dovresti partire dalle basi. Per gli sciatori, i tricks di base includono springing e Ollie. Springing, ovvero il salto in cui si usa la parte superiore delle gambe e il corpo, è la prima tecnica che ogni principiante dovrebbe imparare essendo facile da bilanciare. Ollie, d’altra parte, è leggermente impegnativo, ma quando lo perfezioni, puoi massimizzare la distanza, il tempo e l’altezza.
Per quanto riguarda lo snowboard, devi prima imparare a saltare prima di procedere a trucchi leggermente difficili, tra cui wheelie e air e fakie.
Infortuni
Sci
Anche se avere i piedi separati e indipendenti ti dà equilibrio, rende anche più facile cadere quando cerchi di provare qualche trick. Aumenta anche il rischio di infortuni durante i movimenti di torsione. Inoltre, lo sci è impegnativo per le ginocchia.
Snowboard
Con entrambi i piedi attaccati alla tavola, all’inizio sará piú probabile infortunarsi (lo abbiamo indicato sopra). Alcune degli infortuni più comuni sono alla spalla, caviglia e al polso.
Considerazioni Sugli Impianti Di Risalita: Sciatori contro Snowboarder
Sci
Anche se gli impianti di risalita possono essere abbastanza spaventosi per gli sciatori novizi, gli sci non devono essere sganciati sulla seggiovia. Inoltre, l’orientamento in avanti tende a rendere l’esperienza molto piú confortevole rispetto allo snowboard.
Snowboard
Gli impianti di risalita dimostrano di essere una sfida per gli snowboardisti poiché ti troverai a risalire con un piede sganciato dalla tavola. Quel che è peggio, non vi sono racchette da sci per aiutarti scendere dall’ascensore. E quindi, è importante imparere ad andare su un piede solo.
Esiste Un Fattore “Cool” Da Considerare?
Le differenze nello stile
Lo sci è generalmente diviso in due tipi: discesa libera e Telemark
Ma oltre a questi, ci sono altri stili sciistici, tra cui;
Sci freestyle
- Freestyle Alpino
- New school o freestyle
- Freeskiing
Sci nordico
- Sci nordico
- Sci nordico jumping
Sci militare
Kite skiing
Paraskiing
Adaptive skiing
Sci su piste artificiali
Snowboard– questo ha molti stili usati sia da chi si dedica a questo sport per professione o a scopo ricreativo. Questi stili includono:
Rail riding e Jibbing
Freeriding
Dry slope
Free Carve
Freestyle
Le differenze nel gergo
Anche se questi due sport da neve hanno un gergo simile, alcuni termini hanno significati diversi. Ad esempio, la parola Switch significa sciare all’indietro nello sci e nello snowboard, significa semplicemente cambiare il piede che sta davanti. Quindi, se di solito vai con il piede destro davanti, lo inverti con il sinistro.
Ma in generale, i termini usati nello sci possono essere utilizzati anche per lo snowboard. Ciò significa che imparare il gergo per uno sport ti copre per entrambi.
Qual’è La Tua Personalità Nello Sci o Nello Snowboard?
Le stazioni sciistiche sono sempre piene di persone meravigliose e uniche che adorano scendere giù per le piste innevate. Prima di tuffarti in uno dei due sport, dovresti cercare di determinare la tua personalità. Ecco alcuni tipi:
Il tipo anni 80’ – questo ragazzo è possente ed energetico nella sua tuta. Non sembra aver fretta di abbandonare gli anni ’80.
The Gear Head – questo ragazzo è pronto per ogni situazione che le piste gli presentano. La sua macchina fotografica non conosce limiti.
Il coniglietto da neve – sembra più adatta al reparto cosmetici del grande magazzino in città. Ma non lasciarti ingannare dall’apparenza, ti farà a pezzi. Sulle piste, non c’è non esistono fidanzati.
Qual’ è più avvincente?
Per la maggior parte delle persone, gli sport sulla neve creano dipendenza. Sia gli sciatori che gli snowboarder non vedono l’ora di partire per le vacanze sulla neve. A prescindere dallo sport che scegli, una volta passato il livello principianti, considerati giá preso. Non vorrai nient’altro che continuare a farlo finché non sarai un professionista.
Hai già fatto la tua scelta?
A questo punto, probabilmente, hai scoperto quale sia il tuo sport invernale preferito. Ma prima di buttarti a capofitto, è importante che tu trovi un ottimo corso per iniziare dalle basi. Avere qualcuno che ti tiene la mano rende il processo molto più facile.
SPA,Terme e Centro Benessere
Terme e centri benessere sono sinonimi di relax. Sono queste le mete che subito ci vengono in mente quando siamo alla ricerca di un po’ di pace e serenità o desideriamo un bel massaggio.
Nonostante spesso questi termini si utilizzino indistintamente per indicare lo stesso luogo, in realtà vi sono delle sostanziali differenze tra loro. Se ancora non le conosci, scoprile insieme a noi.
SPA: i benefici dell’acqua
Prima di parlare dei trattamenti che caratterizzano le SPA, facciamo un po’ di chiarezza sull’origine della parola.
Alcuni interpretano il termine SPA come l’acronimo dell’espressione latina “Salus per Acquam“, ovvero “Salute attraverso l’acqua”. La passione dei romani per le terme e la traduzione della parola che esprime perfettamente il concetto di SPA non devono però trarre in inganno. Infatti, pare che la parola derivi dal nome di un piccolo paesino del Belgio chiamato appunto SPA, divenuto famoso intorno al XVI secolo per le straordinarie proprietà delle sue acque minerali. Le fonti termali di questa cittadina, situata nella parte orientale del territorio belga, da allora furono visitate da numerosi turisti tra cui tanti rappresentanti della nobiltà dell’epoca come Victor Hugo e Casanova.
Come suggerisce l’origine del vocabolo, nelle SPA l’elemento centrale è l’acqua e l’alternanza caldo-freddo gioca un ruolo importante. I trattamenti possono essere eseguiti sia con l’acqua termale (Idroterapia) sia marina (Talassorerapia). In ogni caso, l’unico obiettivo è il benessere fisico e mentale.
Ecco alcuni dei trattamenti che puoi fare all’interno di una SPA:
Idroterapia e vasca idromassaggio
La vasca idromassaggio è probabilmente il simbolo delle SPA. Gli effetti positivi dell’idromassaggio, derivano dall’unione tra le proprietà terapeutiche dell’acqua e i benefici del massaggio. In queste piccole o grandi vasche, in cui è possibile immergersi sia in acque calde sia fredde, ci si serve della pressione esercitata da getti d’acqua più o meno intensi per massaggiare la muscolatura, liberandola così da tensioni, e per stimolare la circolazione sanguigna. Inoltre, questo trattamento è consigliato anche per alleviare i dolori articolari.
Doccia emozionale
Tornare a casa e fare una bella doccia è un vero e proprio piacere. Pensa di farla in speciali docce dove ai delicati massaggi dei getti d’acqua calda o fredda si aggiungono giochi di luce, colori (cromoterapia) e profumi deliziosi (Aromaterapia). Si fa fatica a immaginare qualcosa di più rilassante. Generalmente la doccia emozionale è posta accanto alle vasche idromassaggio o alla sauna e il bagno turco.
Bagno turco e sauna finlandese
Negli Hammam sono vapore e un elevato tasso di umidità a creare un ambiente ideale per il benessere della nostra pelle, del sistema circolatorio e quello respiratorio. Attraverso la sudorazione, la cute si libera d’impurità e tossine, ritrovando così luminosità e morbidezza. Inoltre, le sedute di bagno turco aiutano a stimolare la circolazione sanguigna e linfatica. La sauna finlandese invece si tratta di un bagno di calore secco in cui le temperature sono notevolmente più elevate.
Percorso Kneipp
Il percorso Kneipp è un trattamento d’idroterapia che consiste nel camminare all’interno di vasche d’acqua con differenti temperature. Questa semplice camminata, spesso integrata con getti e spruzzi, ha un effetto rassodante e vasodilatatore proprio grazie all’alternanza caldo-freddo e alla stimolazione della pianta del piede. Il livello dell’acqua solitamente arriva alle ginocchia.
Le sorgenti termali
Calde acque che sgorgano dal sottosuolo, vapori e fanghi. Questo scenario descrive esattamente tutto ciò che differenzia le terme da una SPA. Sebbene i trattamenti svolti nei centri termali e nelle SPA siano pressoché gli stessi, a fare la differenza è proprio l’acqua curativa utilizzata durante le pratiche idroterapiche. Infatti, alle terme si sfruttano i benefici delle calde acque provenienti direttamente dal “cuore” della Terra.
Spesso queste sorgenti si trovano in prossimità di zone vulcaniche e le loro acque, durante il loro percorso sotterraneo, portano con sé minerali e gas preziosi per la salute della nostra pelle, delle articolazioni e delle vie respiratorie.
Oltre a immergersi nell’acqua e inalare vapori benefici, è possibile sfruttare anche un altro dono di queste fonti speciali, i fanghi. Acqua e argilla si fondono in un mix miracoloso, capace di combattere infiammazioni, cellulite, reumatismi e rughe.
Centro benessere: non solo acqua
Nei centri benessere, ai trattamenti a base d’acqua si aggiungono mani delicate di esperti massaggiatori, intensi profumi di oli essenziali e tanti altri rituali terapeutici e di bellezza. Tali luoghi rappresentano un vero e proprio concentrato di benessere, in cui tutto è studiato nei minimi dettagli per permettere ai loro clienti di rilassare la mente e prendersi cura del loro corpo.
Vediamo alcuni dei tanti trattamenti che offrono i centri benessere:
Massaggi
Elencare tutte le varie tipologie di massaggio esistenti è un’impresa davvero ardua. Ce n’è per tutti i gusti, dal massaggio anticellulite per le donne che vogliono eliminare quella fastidiosa buccia d’arancia a quello hawaiano per chi è alla ricerca di totale relax. I più romantici possono lasciarsi coccolare da un bel massaggio con le candele o godere di speciali trattamenti per trascorrere una Luna di miele all’insegna del benessere, mentre i più coraggiosi potrebbero provare le striscianti sensazioni di un massaggio con i serpenti. I più golosi invece potrebbero lasciarsi andare ai piaceri di un massaggio al cioccolato o al caffè.
Haloterapia
Hai mai sentito parlare della stanza di sale? Questo tipo di trattamento ha origini antiche e consiste nel ricreare l’ambiente naturale delle grotte di sale presenti in Paesi come la Polonia, la Germania e la Russia. Le pareti e il soffitto sono completamente rivestiti di sale, il quale viene ionizzato da un particolare macchinario e nebulizzato nell’ambiente in modo da essere inalato. All’interno della stanza l’umidità varia dal 40° al 60° mentre la temperatura si aggira attorno ai 20°. I principali effetti benefici di questa pratica riguardano soprattutto le vie respiratorie. Non a caso l’haleoterapia è spesso utilizzata per contrastare patologie come asma, tosse o influenza.
Vinoterapia
Chiudiamo con uno dei trattamenti anti-age che sta spopolando nel mondo del benessere, la vinoterapia. Si tratta di un rilassante bagno all’interno di una botte totalmente piena di vino rosso. Lambrusco, Sauvignon e Chianti sono i vini più utilizzati per contrastare i radicali liberi e donare alla pelle un aspetto più giovane e tonico o per combattere la cellulite.
Ora sono chiare le differenze tra terme, SPA e centro benessere? Facci sapere nei commenti quale tra queste oasi di relax è la tua preferita.